venerdì 25 dicembre 2009

-è Natale, vai a casa-
-no, per favore, a casa no...-

2 giorni, 2 abbuffate mostruose, così mostruose che non ne avevo mai viste di uguali.

3000-4000 calorie circa per ciascuna.

non ce la faccio nemmeno a pensarci.

e doveva essere il nostro natale, il nostro primo natale sia con mamma che con papà...

e lo è stato, è stato anche bello, ma ora...
dio...

mi manca persino la forza di scrivere....

dio dio dio...
dio mio...

e mangerei ancora sapete se potessi...
si, mangerei ancora...
e io non sono una che vomita...
sono una che tutta sta merda si costringe/è costretta a tenerla dentro...
cacchio...

sabato 28 novembre 2009

eccomi

10 giorni di ospedale...
e poi...
e poi?

10 giorni di dolore...di lacrime...ma anche uno squarcio piccolissimo di sereno...
parlare con le infermere, con le oss, farmi un po' coccolare da tutti...
flebo, sangue, lacrime...ma anche tanti tanti abbracci...
10 giorni di ospedale.
e poi?

poi sono arrivata qui.
alla comunità per i disturbi alimentari di gardolo.
i primi giorni, devo dirlo, sono stati durissimi. sono qui da mercoledì...
niente visite nè cellulare se non per un'ora ogni due giorni.
bene.
ma anche male per certi versi.
e poi ilò cibo...oh, dio santo, il cibo. calorie su calorie...mangiare sempre...
è durissima...ora non ho tempo x raccontarvi perchè non possiamo tenere il computer e tra un po' arrivano le operatrici e devo metter via...
ma è veramente dura...
certe volte vorrei morire...
ieri sera a cena ho mangiato TUTTO (una bruschettona mega con pomodoro, formaggio, prosciutto e origano, una mela cotta, insalata) e poi pianto su pianto...e tagli e sangue che cola...
e spesso(oh, quanto spesso!) mi dico che vorrei morire...
ma le persone che ho incontrato sono tutte dei tesori...
se avrò tempo vi racconterò anche di loro...
con il tempo vedrete che riuscirò a raccontarvi tutto...
piano piano...

è dura dover fare 5 pasti al giorno.
è dura pensare che i miei adorati jeans taglia 38 non mi andrano mai più...
ma mi son detta:- Alessia, qui è veramente ora di tirare fuori le palle e di lottare.lottare.un giorno tornerò a scuola, pur continuando a vivere in comunità, un giorno forse guarirò, rivedrò i miei amici, vivrò. un giorno. ho paura ma devo superarla. si, ecco, devo tirar fuori le palle!!!!-
o cazzo devo andare...ci sentiamo...

lunedì 16 novembre 2009

ricovero

solo due parole, per ora, finchè non troverò la forza di spiegare tutto per bene.
venerdì sono andata a visita, mi hanno pesata, 40 chili.
ricovero immediato.
ed ora mi trovo qui all'ospedale, costantemente attaccata ad una flebo di sali minerali e nutrita a più non posso con pranzi cene colazioni merende integratori che mi strapano dal cuore fitte terribili di dolore, fiumi di lacrime, ed urla soffocate nel silenzio di un cuscino.
scusate, per ora non riesco ad aggiungere altro.
sto da culo.
mangio tutto, il mio cervello si spegne e il mio corpo si butta sul cibo, ma dov'è il mio controllo, dov'è la mia vita, la pulce inveisce, grida notte e giorno, ed io sono gonfia ed ingrasso, ed ho paura...
scusate ancora, adesso vado.
pensatemi un po', per favore...io lo faccio tanto con voi...ho bisogno di voi...

mercoledì 11 novembre 2009

GRAZIE


per tutte voi che mi sostenete...
piccole e grandi luci che rischiarano con le loro parole il fondo nero del mio blog...
si, avete capito, proprio voi...
proprio voi che mi incoraggiate, che mi sostenete, che mi consolate, che mi aiutate a crescere, che mi date consigli, che vi incazzate con me, che mi rimproverate, che mi aprite gli occhi, che vi buttate in faccia a me come una luce, intensa, inaspettata, ma non accecante, tanto belle e uniche sono le vostre parole, come il sole di mezzanotte...
per voi tutte che ho incontrato su questa mia strada, che l'avete fatta più leggera, che non mi avete lasciata sola...

spesso non trovo il tempo di commentarvi o la forza -sì, la forza, la disposizione d'animo necessaria- per rispondere alle vostre mail...che giacciono per giorni nel fondo della mia posta, come se non me ne importasse nulla, e invece mi hanno scavato una braccia nel cuore...
spesso non seguo i vostri consigli che pure sono tanto giusti e tanto buoni...
spesso non mi dimostro degna della fiducia che riponete in me...

eppure...

volevo soltanto dirvi GRAZIE.
grazie ragazze, grazie.
non so che cosa farei senza di voi.

oggi Alessia ha fatto qualcosa di buono per se stessa.
non ha assunto più di 350 calorie, è vero, ma si è concessa di coccolarsi con biscottini al caffè, latte e marmellata, con una specie di serenità che non provavo da tempo.
- Mamma, mamma, ho mangiato un cucchiaio di marmellata!Anche se tu non mi avevi costretta a mangiarlo!Sei felice?-. dall'altro capo del telefono lei è felice.
sono solo 350 calorie in tutta la giornata. non bastano a sostenere a lungo un corpo, è vero, ma per oggi sembrano tante, sono tante, sono di più.
e allora va tutto bene così.

oggi Alessia ha scoperto un angolino di speranza.
ha imparato a cucire all'uncinetto, e sogna già in grande: vuole farsi una maglia lunga fino alle ginocchia, senza maniche, con i colori dell'arcobaleno.
pensiero ardito, è il suo primo giorno, chissà se poi lo porterà a termine. probabilmente non ce la farà mai, ma non è detto: anche i 40 chili era convinta di non poterli sperare mai, ed ora praticamente ci è arrivata.
intanto ha un piccolo stupido innocente sogno. qualcosa a cui pensare tra un conto delle calorie e l'altro. qualcosa di nuovo.
aveva tanta voglia di vivere, oggi. così tanta che si è rimessa anche a cucinare. una pizza grande grande per la mamma che ha perso il treno e la sorellina con la febbre.
chissà se è venuta buona, lei ovviamente non ne assaggerebbe un pezzetto nemmeno sotto tortura. però il suo piccolo insulso stupido cuore è stato felice.

felice forse è una parola esagerata. dopotutto oggi ha litigato duramente con sua madre per la colazione, ha urlato, si è presa botte, si è tormentata tormentata tormentata all'infinito, ha tremato e sospirato. eppure...eppure per un momento breve (oh, quanto breve!) ma intenso, ha creduto di avere ancora una speranza.

sa che non ce la potrà fare da sola. sa che anche se è convinta di mangiare sempre di più e di ingrassare sta invece deperendo.
ma poi pensa a voi, ragazze, a voi.
e capisce che non è l'unica dell'universo a fare i conti con l'anoressia.
ecco, l'ha detta, quella parola infame. nel pigiare i tasti le dita esitavano e un brivido percorreva le membra.

venerdì è la chiave di volta, perchè Alessia ha la visita con il primario di pediatria dell'ospedale del capoluogo, e sarà proprio questa visita che deciderà il suo futuro.
ricovero o non ricovero?
non lo sa.
nessuno sa.
Alessia aspetta e ha paura.
ma poi cerca di pensare ad altro. e ripete i suoi ringraziamenti mentali per voi. si ficca un'unghia nel dito, toglie una pellicina, sanguina un po', ripensa alle calorie.
oh, cazzo basta, 300 o 350, che cambia?
pensa all'uncinetto e alla sua maglia che sarà con i colori dell'arcobaleno.
pensa a sua madre che era felice.
al sorriso di sua sorella di fronte a quella pizza uscita dalle sue mani.
è tanto stupida, Alessia.
è una cogliona.
una cacasotto.
una debole.
un'egoista che non merita nulla.
non merita nulla, è vero. ma forse un bocconcino di futuro c'è anche per lei.
aspetta venerdì e incrocia le dita.

UN GROSSO GRAZIE A TUTTE VOI...

martedì 10 novembre 2009

non ho molta voglia di scrivere, ultimamente...
nemmeno più commento...
mi dispiace, ragazze, se non vi seguo più, se non aggiorno...
sono troppo presa a ricomporre i pezzettini del mio inferno e ad affannarmi a cercare un'uscita che, esisterà?, non sono convinta che mi possa offrire una speranza.
oggi ho mangiato 450 calorie, sto un poco migliorando rispetto ai giorni scorsi, ma il mio peso è in crollo, peso 40,5 chili e nonostante tutto sto calando abbastanza velocemente...
scusatemi se non aggiungo particolari, se non mi dimostro interessata a nulla.
sono apatica, agitata, tristissima.
e tante volte non riesco a trovare neppure un briciolo di speranza.
per ora il mio faro si chiama ricovero. perchè, ebbene sì, hanno cominciato seppur con delicatezza a parlarmi di ricovero.
questo, e gli antidepressivi che mi hanno prescritto oggi, sono le uniche esili ancore di salvezza a cui la mia mente si aggrappa. perchè da sola, per quanto ci provi, non vado avanti più.
è triste aggrapparsi alla speranza di un ricovero e non a quella della felicità, ad un antidepressivo in luogo di un amore. ma è meglio di niente, in quell'oretta al giorno in cui la speranza ce l'ho. perchè spesso non c'è nemmeno quella.

lunedì 9 novembre 2009

malridotta, consumata, ingozzata a forza.
debole, triste, depressa, malandata.
mal di gola, mal di cuore, fitte.
visite domani, visite in cui non ripongo nessuna speranza.
lacrime, disperazione, speranza perduta.
voglia di riposare.
solo riposare.
ho perso ogni forza, ogni capacità di lottare.
vegeto, non spero più.
forse questo vuol dire morire.
cazzo.

giovedì 5 novembre 2009

oggi

ce ne sarebbero di cose da raccontare, oggi.
così tante, così tante.
e come sempre accade per quegli avvenimenti che veramente lasciano il segno, che veramente rendono tristi ed esausti e ti fanno pensare che non ce la farai ad arrivare a domani, per quelli non si trovano le parole.
forse perchè si è troppo segnati per pensarne di adeguate.
forse perchè in fondo si tratta di un niente vestito da tutto, di un avvenimento terribile che a raccontarlo può parere stupido, per chi non sa, per chi non ha vissuto quest'angoscia.
ho scritto qualcosa, comunque. a caldo. perchè la donna che ho chiamato, con il fiato corto, le lacrime agli occhi e il cuore a mille, mi ha detto che mi avrebbe aiutato.
ed è vero, l'ha fatto.
domani lo voglio trascrivere bello ordinato sul computer, per rendermi conto veramente di quello che stavo pensando.
vabbè.
ho esagerato con i preamboli: in realtà non è veramente successo niente.
una banalità.
sono tornata a casa e ho trovato mia nonna che cuoceva il riso nella pentola a pressione. già ero stanca ed agitata per l'orribile giornata scolastica, in più non sapevo quanti dannati grammi di riso mia nonna avesse messo giù...ma quando mia nonna ha sollevato il coperchio della pentola, sono partita.
quel riso era PIENO di burro.
orribile, grasso, disgustoso burro.
e, niente, ho semplicemente avuto una gigantesca crisi isterica.
gridavo, piangevo, sbattevo la testa contro il muro, ad un certo punto sono corsa via a gettarmi sul divano...mi faceva male il cuore e non riuscivo più a respirare, stavo andando in iperventilazione...mi hanno dato una pastiglia di valeriana, ma logicamente non è servita a nulla...
male come sono stata oggi, era tanto che non mi capitava di stare...

oddio...scusatemi, c'è mia madre che mi rompe le scatole assediandomi il computer e ripetendomi che devo andare a dormire...magari vi scrivo tutto meglio domani...
(per la cronaca, comunque, nessuno ha avuto il coraggio nemmeno di propormi di mangiare quel riso...mia madre è seriamente preoccupata per la mia salute...e di questo mi dispiace, ma veramente esagera...ha un nuovo chiodo fisso, che mi ricovereranno...e il bello è che ci crede veramente....
oggi chiudo la giornata con 300 calorie...a cena ho mangiato anche un budino alla vaniglia, per fare contenta mia madre, perchè non l'ho gustato...e così le ho dato l'impressione di aver mangiato di più...
fine della parentesi: scusatemi veramente per come ho scritto, è che non ho tempo...rifaccio tutto meglio domani...per ora buonanotte a tutte, un bacione!!!)

lunedì 2 novembre 2009

that's not a golden cage. only a cage.

piove.
una pioggia fredda e sottile, che lascia la pelle lustrata da miriadi di goccioline, l'ombrello umido e floscio, le mani fredde come quelle di un cadavere, e il cuore anch'esso freddo e vuoto come non mai.
ma perchè è così freddo?
perchè non posso passare un secondo, un solo secondo della mia vita al riparo dal freddo?
esco da scuola. è mezzogiorno e venti, ma pare già sera. il sole oggi non ha voluto vedere la terra. non ha voluto vedere me.
l'auto di mio padre attende. dobbiamo andare per l'ennesima volta a Trento, per una visita medica generale.
gli spiego il mio progetto: mangiare a cena quello che era da tanto tempo il mio desiderio proibito, la mia libidine, il mio peccato mortale: latte, pane e marmellata...due mesi ho passato a desiderare...ed oggi lo volevo proprio...
peccato che, per potermelo permettere, non posso mangiare a pranzo...
mio padre china la testa e non insiste.
arreso.
come io che mi sono ormai arresa alla pulce, ed ormai non riesco più a dirle di no. mi ha ingabbiata, totalmente. ha ingabbiato tutti.
posso impegnarmi, mi impegno: ma la vince sempre la pulce.
troppe, troppe volte. troppe volte.

Centro per i disturbi del comportamento alimentare.
è buffo come ormai sia diventato un luogo familiare, a solo un mese dal primo appuntamento che ho avuto lì.
guardo la pioggia battere sui vetri e penso a quant'è curioso che io sia lì, anzichè a casa, o in qualunque altro posto, e che quella sala d'attesa sia per me familiare, mentre la maggior parte degli adolescenti mai ci verrà...
non era un pensiero autocommiserativo. non era un piangersi addosso. era una semplice constatazione di amara dolcezza.
rumori nel corridoio.
entra una giovane con i capelli biondi divisi in ciocche ondulate, alcune delle quali colorate.
parla con la donna dell'accettazione, chiede di un medico che si scopre non esserci più.
si siede di fronte a me.
ha il volto affilato, gli occhi fissi, è magrissima.
è anoressica.
un'anoressica "vecchia". glielo si legge negli occhi, non credo di sbagliarmi.
cerco di non guardarla perchè mi imbarazza, lei invece non mi toglie gli occhi di dosso. mi fa i compliementi per la mia collana ed intavoliamo una specie di imbarazzato discorso.
le sono grata per questo.
non abbiamo fatto in tempo a conoscerci, ma siamo simili. non importa che sia più grande di me (avrà avuto trent'anni), ma c'era qualcosa nei suoi occhi e nella sua voce che io capivo.
anche lei era familiare in quel posto, o quantomeno doveva esserlo stata un tempo. anche lei aveva il suo tumore nel cuore.

mi chiamano per la visita.
mi misurano peso, pressione, mi controllano il repiro, mi tastano le braccia, le gambe e le spalle con le ossa che sporgono.
la dottoressa, bassissima e con una faccina tonda da gnomo, mi dice che le tocca usare lo stetoscopio per bambini.
-perchè?-, chiedo.
- sei magrissima- è la risposta. la mia bocca si contrae in una smorfia di incredulità.
si accorgono che ho perso altri due chili.
- non stai andando per niente bene, Alessia-
lo so, cavolo, lo so.
non sto andando bene per niente.
continuo a restringere, anche se mi sembra di stare mangiando sempre di più...anche se mi sento sempre più grossa, piena, gonfia...
a tal punto mi deforma la pulce? al punto di farmi credere una mela qualcosa di assolutamente vietato e terribile?
al punto che non riesco a sottrarmi da lei? al punto che 600 calorie al giorno sono diventate troppe, devono essere 400, e già 400 sono abbondanti?
ho paura perchè ci sono invischiata fino al collo e solo ora mi rendo conto che non ne so uscire.
- se vai avanti così, prima o poi bisognerà ricoverarti, sai? e il ricovero non è bello...-
mi stringo nelle spalle. il ricovero non mi fa paura. è troppo lontano.
- ho un largo margine- dice infatti la mia voce.
- mica tanto largo, se vai avanti così...devi impegnarti di più!-

impegnarmi di più. ha ragione.
il brutto è che ci provo tutti i giorni. ma non ci riesco mai.
sentite per esempio cosa mi è successo con la cena.
mi ero detta che avrei dato una botta all'anoressia, che avrei mangiato a cena pane, latte e marmellata, come non facevo da molti mesi perchè era tutto troppo calorico.
era un proposito innocente, giusto, era un proposito buono di guarigione.
ma sentite come l'ha deturpato la pulce, spogliandolo del tutto e rendendolo mortifero.
prima di tutto, niente pranzo; perchè si sa, la cena sarà troppo calorica, quindi eliminaimolo. poi, al supermercato, passo mezz'ora a scegliere la marmellata più dietetica e il pane con meno calorie. stessa cosa per il latte, magro, scremato, misurato fino all'ultima goccia e con l'aggiunta solo di un po' di dietor.
il risultato è che il pancarrè sapeva di poco e la marmellata senza zucchero era amara, e che alla fine, a conti fatti, avevo mangiato meno di quanto faccio normalmente.
ho sorriso ed ho fatto finta che il mio sgarro fosse stato finalmente uno sgarro.
ma era solo uno spettro spaventoso.
avevo mangiato meno del solito e per di più qualcosa di meno appagante. e- novità- avevo quasi fame, ma il mio stomaco era pieno e nauseato.

concludo la mia giornata con 335 calorie.
e la PAURA, una paura strisciante che mi invade piano piano.
perchè mi rendo conto sempre di più che il morso della pulce è di quelli infetti, di quelli che uccidono. e che neanche urlando con tutte le mie forze riesco a sottrarmi al suo abbraccio mortale.
so che è ipocrita duirvelo, ma vi prego, non imitatemi. non consideratemi un modello.
sono caduta ed era una caduta di poco conto, ma ora non so più alzarmi neanche se lo voglio.
e sto cominciando, sto veramente cominciando a tremare.

sabato 31 ottobre 2009

ed eccomi ritornata...
con qualche giorno di vita in più sulle spalle ed un incredibile chilo in meno sul corpo...
(ebbene sì: 42. gioia perversa e spavento)
finalmente posso scrivere di nuovo...
mi è ritornata l'aria, sul serio...

giovedì 29 ottobre 2009

ehm....scusate...

ciao ragazze...>///< ho cambiato lo sfondo del blog, ma non si può più commentare...vorrei riaprire il blog ai commenti...ma non so come fare....
questa è la mia mail, vi prego, se sapete come fare rispondetemi!!!!
grazie mucho mucho!!!! ^-^

alessia.koalina@gmail.com

martedì 27 ottobre 2009

42,9 chili

8+ di latino.
5 di tedesco.

ovvio, non studio niente.
non ho mai studiato niente. mai, mai, mai.
e stasera mia madre urlerà e poi finirà a soffocare nel cuscino le sue lacrime per il mio fallimento (io, le mie, non le ho versate e non le verserò: non so più nemmeno piangere).
io me lo merito, certo. ma lei, lei no.
non è effetto della pulce, stavolta. no, è Alessia stessa che si guarda in faccia e dice: -stronza!-.
io me lo merito, dieci volte me lo merito. ma non lei. non loro.

ho raggiunto i sospirati 43 chili, dopo un mese in cui mi incazzavo, mi picchiavo e pregavo tutti i santi del cielo perchè me li concedessero, quei 43 chili maledetti e quel fottuto BMI di 16,8.
43 chili, guarda e passa: che posso concedermi un sorriso, ma non certo di abbassare la guardia.
il mio conto delle calorie giornaliero stenta a raggiungere le 600.
spesso si ferma 50, 100 calorie prima.
ma per me un piatto di brodo con i pezzetti di carne, di calorie, ne ha 300, e una mela 150. a volte mi dicono che esagero.

mi sento debole, ultimamente; come non mi sono mai sentita.
é strano. credevo che mi sarei sentita esausta, che avrei sentito tutti i muscoli indolenziti, e la FATICA.
e invece no: torpore. torpore mortale.
trovarsi in piedi in mezzo alla palestra e sentirti...come addormentata. vedere la palla che ti passa accanto e tu, è come se non l'avessi vista. non riesci a prenderla.
non riesci a lanciarla.
e non ti senti sfinita come dopo una lunga corsa, ma solo invasa dal sonno. un bozzolo che non si può muovere.
prendi una palla con il bagher, e ti fa male. malissimo. tanto che ti accucci a terra tenendoti il polso, ed il dolore dura per due giorni.
e quando ti alzi dal divano, cos'è tutto quel nero che hai davanti agli occhi? cammini come una sonnambula, appoggiandoti alle porte, la testa che vola e il corpo che sembra senza peso.

eppure, non puoi concederti assolutamente quel panino con la marmellata che ti piaceva tanto...sono 500 calorie...un mostro...
ma nemmeno una mela, a ripensarci, nemmeno 150 calorie di mela puoi concederti.

é tanto tempo che Alessia non c'è più.
ma non ho ben capito chi è quella che ora sta scrivendo al posto suo.

sabato 24 ottobre 2009

colazione: 1 caffè con dietor ---> 5 calorie

spuntino di metà mattina: 1 caffè con dietor ---> 5 calorie

pranzo: 2 fette biscottate ---> 60 calorie , una scatoletta di tonno al naturale ---> 80 calorie , pomodorini ---> 30 calorie , lattuga --->20 calorie

merenda: 1 mela ---> 120 calorie

cena: 1 piatto di brodo di carne con pezzettini di pollo tritato ---> 300 calorie?

TOTALE: 620 calorie approssimate per eccesso

sempre più confusa...
stamattina mi sono pesata e mi sono ritrovata più grassa... 43,8 chili...
ed ho passato un'altra giornata grigia...un altro sabato sera da sola...
credo di stare andando in depressione.
non sono normale.
non riesco a sentirmi normale.
non so ridere, cazzo. una ragazza di sedici anni che non sa ridere.
non riesco a capacitarmi di essere ingrassata.
non riesco a pensare ad altro.
per la prima volta sono riuscita ad incasinarmi in una verifica d'inglese(materia in cui ho sempre avuto il 9) e in un tema d'italiano (la sola altra materia in cui non prendevo mai meno di 9)...
ed oggi a lezione di storia parlavo e parlavo, intervenivo senza chiedere il permesso, ed il professore nemmeno mi stava a sentire...ed io lo insultavo sottovoce e proseguivo con il mio intervento...sempre più stronza...
desolante, alzare la mano per fare una domanda mentre tutti fanno come se non esistessi.
sospiro molto. sospiri profondi che sembrano scavare i polmoni. sembro una vecchia bisbetica.
oggi credevo che mia madre mi volesse cucinare la pasta a pranzo e sono scoppiata a piangere.
il caffè mi fa mal di testa. dopo pranzo mi sono sdraiata sulla sdraio del balcone e mi sono addormentata con il viso al sole. ero così esausta...
eppure, non sono triste.
sono solo così.
così e basta.
600 calorie sono tante. sono tante se fanno ingrassare.
il mio corpo si è assuefatto a questo quantitativo. e così la mia mente. perchè per quanto cerchi di variare i cibi, risulto sempre poco al di sotto o poco al di sopra delle 600 calorie.
mah.
c'è da dire che quando conto approssimo sempre per eccesso.
mettiamo la minestra: un piatto ricolmo di brodo di carne ha 28 calorie. ma per la carne di pollo triturata che c'era dentro ne ho "arbitrariamente" aggiunte qualche centinaio.
così almeno sono tranquilla e non mi adagio. non posso adagiarmi. sto ingrassando.
la pulce morde in continuazione. in continuazione.
stasera mi sono seduta davanti al pc a guardare un altro pezzo di "ragazze interrotte", e di colpo mi è venuta voglia di mangiare una mela.
la volevo, se la volevo!
ma era un capriccio, e la pulce non ammette capricci.
strillava come una forsennata.
un bel respiro, lascio perdere.
mantengo vergini e intatte le mie circa 600 calorie giornaliere. che sono comunque troppe, quindi cosa chiedo di più?
non mi sento bene. non male, in verità, ma nemmeno bene.
per la prima volta ho la precisa sensazione di non essere normale.
di essere pazza.
maniaca.
per la prospettiva di un piatto di pasta ho pianto e urlato come un demonio.
con una mia amica presente, che immagino che cos'abbia pensato.
E poi passo tutta la giornata attaccata alla calcolatrice a contare e ricontare le calorie.
amo fare la spesa, alla follia: cercare tra gli scaffali sempre nuove appetitose soluzioni per mangiare meno. controllare tutto quello che si compra, sistemare personalmente la spesa nel frigo, per leggermi con calma tutte le tabelle nutrizionali.
E far mangiare mia sorella come un maialino.
E insistere con il pensiero di lei che in un periodo di malattia era arrivata, a 12 anni, a pesare 33 chili.
E molto altro ancora.
il mio professore di biologia dice che ci si ammala di una malattia psichica esattamente come ci si prende un raffreddore.
esistesse per lo meno un'aspirina, un qualcosa.
la pulce mi ripete che l'aspirina adatta a me si chiama digiuno. ma per fortuna sono ancora abbastanza lucida da non abbandonarmi completamente al suo volere.
la verità è che, me lo fanno notare, sono TROPPO lucida.
rispondo: purtroppo.
perchè quando ti aprono una ferita e tu sei sveglio e presente soffri molto, molto di più.
buona notte, tesorini cari.

venerdì 23 ottobre 2009

la pulce

è una mia mania, quella di trovare parole che possano esprimere ciò che sento.
una mania che inseguo in maniera ossessiva, per cui soffro molto e per cui mi arrovello ore intere.
perchè io devo trovare un termine, una forma ed un colore per ogni mio sentimento, ho un bisogno impellente di tradurre tutto, di cristallizzare tutto in forme visibili, concrete, pensabili, immaginabili.
forse è anche per questo che tendo a dissociarmi.
ogni sogno deve avere delle parole che lo esprimano. e così ogni pensiero, ogni pulsione. sarà per questo che sono così spaventata e disarmata di fronte ad un dolore che non ha parola nè forma nè nome. per questo tento maniacalmente di chiuderlo in una scatola e metterci un'etichetta, di sistemarlo sullo scaffale di un immaginario archivio mentale e dire: - è lì, io lo so nominare e quindi lo so controllare-

è una fissazione, la mia, che ha radici antiche.
gli antichi erano ossessionati dai nomi delle cose. gli ebrei credevano che, conoscendo il nome di qualcosa, si potesse controllarla, possederla. per questo rifiutavano di nominare Dio.
secondo altri, ogni persona ha un secondo nome, un nome che non è quello che ci è stato dato dai nostri genitori. scoprendolo, è possibile avere il pieno controllo sulla persona.
questo perchè il nome DEFINISCE, IMPRIGIONA, OSTACOLA ma DA ANCHE VITA alla cosa nominata.
gli etruschi la pensavano diversamente, in realtà: credevano che scrivere il nome di qualcosa decretasse la sua morte; ma anche per loro la definizione ed il nome erano fondamentali. così come, anche se in un modo diverso, per i latini ed i medievali, che scrivevano lunghi bestiari, erbari, lapidari, tentando di schedare, catalogare, conoscere e controllare tutta la creazione. raccontavano dell'unicorno e della pantera, e mentre ne raccontavano il primo era tanto reale quanto la seconda, perchè in realtà ognuno di essi non era altro che la concretizzazione di un sentimento, di una paura di un sogno.

una parola, un grappolo di lettere, un nido di suoni, ecco quello che io cerco per ogni cosa.
Ed oggi io sento il bisogno di trovare un nuovo nome, di definire qualcosa che per troppo tempo non ha avuto un nome preciso nella mia mente, e adesso si ritrova ad averne molti, forse troppi.
quella cosa è l'altra me. è quella vocina maligna, dolce-amara, autoritaria e violenta o dolce e sensuale, che molte di voi chiamano Ana. Ma è più di Ana.
è anche di più di "anoressia nervosa", di più di "autolesionismo", di più di qualunque concetto definibile che io abbia trovato finora.
oggi mi sono messa a pensare a che nome potesse mai avere questo baratro oscuro. qualunque termine sarebbe stato troppo riduttivo in confronto all'enormità del concetto.
poi mi sono venuti in mente i bestiari medievali.
e mi son detta: - perchè devo tentare di illustrare con un parolone che non esiste un concetto che è troppo grande e terribile, che mi fa troppa paura?- e, allora, ho fatto il contrario. l'ho rimpicciolito. quasi ridicolizzato.
penso che riderete, sapendo come io ho etichettato(scusate, ma quella delle etichette è proprio la mia ossessione) la parte più oscura di me: da oggi, il suo nome è LA PULCE.

sì, Ana è una pulce. Leda è una pulce.

le pulci sono esserini talmente piccoli che fanno da ridere se li guardi. così totalmente insignificanti, in apparenza.
sono esserini viscidi, schifosi e neri, che ti aggrediscono e ti tormentano in continuazione, senza andarsene mai più. non ti lasciano un attimo di tregua, ma continuano a rodere il sistema nervoso, sempre di più, sempre di più, e una cosa piccola diventa grande, il rossore di un morso si allarga a tutta la gamba, ogni fibra del sistema nervoso a quel punto è andata, sei sfinito, distrutto da quella piccola pulce.
le pulci abitano il buio della notte e delle fogne, evocano polverose cantine, spazi di squallore e di solitudine, spazi di sporcizia ed abbandono. sono disgustose, piccole piccole ma disgustose. terrificanti.

ma fosse solo questo.
le pulci sono piccole ma danno la morte.
un minuscolo esserino nero è riuscito da solo a dimezzare la popolazione d'Europa. un suo morso ha ucciso tutti. sto parlando di secoli fa, certo, ma è indubbio che fu così.

La mia parte oscura è questo, è qualcosa che a tratti mi sembra piccolo, eppure è un tumore in metastasi, che si conquista il suo spazio e mi rosicchia tutta la mente, che punge e punge come una pulce fastidiosa, ma piano piano cominci a sentirti male e capisci che non è solo una pulce fastidiosa, ma è una pulce che uccide.

un esserino insignificante che uccide.

tu gratti, gratti e ti fai del male da solo, quel dolore è entrato senza che tu lo volessi, ma per rimediare lo ingigantisci.

ecco l'etichetta che ho trovato.
è molto riduttiva, me ne rendo conto, ma mi piace. faccio sempre fatica, quando scrivo, a parlare del mio "male di vivere", mi faccio scrupolo a chiamarlo anoressia.
così lo chiamerò pulce, sperando che un giorno riuscirò a prenderla fra le mani, schiacciarla tra due dita e non pensarci mai più.

giovedì 22 ottobre 2009

ma io chi sono?

per mia madre, una bambina viziata che digiuna solo per ribellarsi ai suoi genitori.
per qualcuno, una ragazza malata.
per qualcun'altro, una che ha bisogno di aiuto.
ma io, io chi sono?

forse mi sono illusa che ammalandomi di un DCA potessi acquistare un'identità, un'autonomia, una dignità di persona umana...
mi sono tanto disperatamente attaccata all'etichetta di anoressica da perdere di vista il fatto che non lo sono, non lo sono mai stata e mai lo sarò.
hai ragione, Persefone, hai più ragione di quel che credi. non solo potrei uscirne da sola, ma non ne sono nemmeno entrata. in niente.
forse tutto questo è solo un sogno della mia mente.
se fossi anoressica veramente, non avrei bisogno di sentirmelo dire.
se fossi anoressica veramente, non sarei così spietatamente lucida di fronte alle cose.
se fossi anoressica veramente, non sarei riuscita a mangiare quella pizza marinara ieri, avrei sofferto di più per i lassativi che ho preso, e soprattutto avrei lottato anche oggi per digiunare, mentre sono già a 170 calorie e penso che entro la cena arriverò a 400...
mangio troppo, peso troppo, e soprattutto so troppo di più di quello che dovrei sapere.
no, ragazze, io non sono anoressica.
ma chi sono, allora?
perchè mi sto inventando tutta questa sofferenza?
perchè sto così male eppure ho l'impressione di non essere io quella che sta male?
perchè ho l'atroce sospetto di star recitando una parte?
un giorno mio padre mi ha detto una cosa che mi ha fatto molto male, forse perchè potrebbe essere vera? "tu, Alessia, non hai bisogno di nessuno psicologo. tu sei teatrale. ti stai contruendo un personaggio"
quasi una personalità doppia, quasi una dissociazione?
o semplicemente un'esibizionismo e una stupidità portati al limite?
quanto vorrei che non fosse così...perchè questa cosa mi fa troppa paura...
è terribile non sapere che cosa si è...è terribile vivere come rinchiusi dentro a un teatro, e non sapere se si vive davvero o per finta...
forse hai ragione, Persefone...
forse hai ragione...
ma io, io che cosa sono secondo voi?
chi sono io?
se solo potessi essere certa di me stessa e della mia esistenza...perchè a momenti non sento nemmeno quella...non so se sono morta o se vivo, o se mi trascino...

80 grammi di riso scondito mi basterebbero per tutta una giornata...
oggi una mia amica ha tentato invano di farmi mangiare della cioccolata, poverina, le facevo tanta pena per il mio fisico che loro dicono magro...
l'ho rifiutata, fuggivo, fuggivo, non volevo...eppure sarei riuscita a mangiare quello che lei mi offriva...sono sicura che ci sarei riuscita...e allora perchè non l'ho fatto?
non l'ho fatto perchè la mia mente era spaventata. sì, ma da cosa? dal dover mangiare cibo ingrasante o dal dover rinunciare alla mia amata etichetta?
ho paura, sono smarrita.
mi odio più che mai.

martedì 20 ottobre 2009


4.30 di notte, la cagnolina guaisce da far pietà e nessuno si muove, nessuno fa niente.
sbuffo, mi alzo, crepo di freddo. Apro la porta della cucina e lei mi viene incontro scodinzolando, ma ha cosparso di vomito tutto il pavimento. Mi preoccupo. L'accarezzo, lei va a dormire sul divano, io torno a letto con l'odore del vomito nelle narici. Poverina. non sta bene nemmeno lei.

due ore dopo. coraggio, Alessia, che è ora di alzarsi. no, adesso no, non ti ricordi che oggi si entra un'ora dopo? fammi dormire ancora un pochino, te ne prego...
galleggio tra i deliranti sogni della mattina, penso ad oggi che se sarò brava riuscirò a saltare il pranzo senza che i miei se ne accorgano.
passano trenta minuti, mi alzo da quel letto, mi vesto. infilo i pantacollant neri, la gonna nuova, grigia di lana con i pom-pom. rimiro le mie gambone nello specchio. per un'attimo, la loro vista non mi da fastidio.
colazione: un vasetto di joghurt magro mangiato quasi per intero, un biscotto oro saiwa gettato nel cesso anzichè in bocca. tanto, non è che cambi molto.

esco. freddo.
scuola. noia.
mi consegnano la prova di tedesco: 4.
lacrime.
un taglio consumato inginocchiata contro il calorifero del bagno, guardando il corridoio vuoto e sentendomi una pirla.
non potrò dire a mia madre del brutto voto.
non potrò giustificarmi in alcun modo.

13,10. esco nell'aria che sa di nuvole.
volevo tornare a casa a piedi per bruciare calorie, ma purtroppo è venuto mio padre a prendermi in macchina. nel pomeriggio abbiamo la visita dalla dietologa.
mi accompagna a casa e mi dice: -và su e mangia! io ti aspetto-.
vado su, non mangio.
scendo.
il giochetto non è riuscito. lui sa che non ho pranzato. gliel'hanno detto.
urliamo.
mi infilo in macchina, sempre urlando, di mangiare non ne voglio sapere. andiamo a Trento, piuttosto, che siamo in ritardo.
durante il viaggio, mio padre mi dice tante cattiverie. mi offende, mi maledice.
sprizza rabbia da tutti i pori, quasi follia, quasi odio.
le sue parole mi passano sopra come vapore, perdono consistenza, svaniscono. penso ad altro.
odiatemi pure, che me lo merito.

ore 15. entro dalla dietologa.
una signora simpatica.
ridiamo persino, è gentile.
mi dice che, anche se non in via definitiva, ho una diagnosi.
finalmente, una diagnosi. da confermare, forse da smentire, da precisare meglio, ma...

ANORESSIA
ecco, ci siamo, me l'ha detto.
me l'ha detto.
-ma io...io NON SONO ANORESSICA- sento la mia voce che dice - io...io non sono abbastanza magra! io ho il cuore normale! io non ho mai avuto un calo di zuccheri in...in tutta la vita! no, non sono magra, e poi io MANGIO, io MANGIO! e la ciccia, dove la mettiamo la ciccia, guarda- gemo, dandomi una pacca sulle cosce - guarda quanto grassa sono...io non sono anoressica, sono solo una bambina viziata...-
piango. da dove mi sono uscite queste parole?
non speravo forse che mi dicessero che sono anoressica?
non lo speravo?
perchè allora non riesco a capacitarmene? perchè, diamine?
la dietologa mi guarda.
mi dice che l'anoressia sta dentro, non fuori.
mi dice che sono state diagnosticate anoressiche anche ragazze più "robuste" di me.
ma io non credo. io ho paura. ho paura del cibo e del futuro.
ho paura anche di lei, lei che è tanto buona e gentile, eppure tanto cattiva....lei che vorrà certamente farmi ingrassare.
non è vero niente che peso 43 chili. 44 peso.
44, sicuro. troppo.
saluto, esco.
ho tanta paura.
in sala d'attesa, una ragazza con i capelli nerissimi mi punta gli occhi addosso per un brevissimo istante. la spio. mi accende uno strano sentimento nel cuore.
è magra, ma non eccessivamente, mi sembra. o forse sono io che non riesco più a classificare le fisionomie.
sarà più magra o più grassa di me? e quell'altra ragazza che esce adesso, che saluta la "mia" dietologa e la "mia" neuropsichiatra con familiarità, come di chi conosce qualcuno da tanto tempo, e cammina con le punte dei piedi all'indentro? è più magra o più grassa di me, quella?
chissà se anche loro mi guardano di sottecchi pensando la stessa cosa.
me ne vado con le fotografie dei loro corpi negli occhi. e stranamente non ricordo i visi.

a cena 300 calorie di minestrone, ma vanno pure bene, tanto chiudo la giornata con meno di 400.
mi sento una merda.
mi sento strana.
mi sento...cazzo, non so dire come mi sento.
domani vogliono portarmi in pizzeria per il compleanno di mia mamma. vuol dire che domani supererò le mille calorie, di sicuro.
calmati un pochino, Alessia, non pensare al domani. l'oggi è già tanto duro, non angustiarti di più del necessario.
lascia che la notte ti ricopra con la sua nube nerogrigiastra.
e sogna di volare via.

lunedì 19 ottobre 2009

i 43 chili si avvicinano. oggi la bilancia mi ha fatto le fusa con un placido 43,1, ma io, dubbiosa e scettica come sempre, non ho dato grande importanza alla sua vocina giubilante.
però ho sorriso.
mio padre dice che faccio paura. che sono pelle e ossa. che sono piccola, piccola, tanto, troppo piccola. ma io non riesco a credergli. continuo a vedermi in carne. grassa, obesa forse no, d'accordo. però in carne. abbondantemente.

ho sempre pensato che le ragazze con la taglia 38 fossero magre.
ieri sono andata alla pimkie e ho deciso che volevo scoprire qual'è la mia taglia.
un po'dubbiosa, ho preso in mano dei jeans taglia 38 e sono filata nel camerino di prova, pensando che non mi sarebbero mai entrati, sentendomi anzi una povera deficente che si crede chissà che magra ed invece è una balena...
provo i jeans.
ma siamo sicuri che questa sia la 38? mi stanno quasi larghi, aderiscono ai fianchi mollemente, e c'è un bel po' di spazio vuoto ancora da riempire...
è questa la 38, allora?
(avrei voluto vedere se sarei riuscita ad entrare in una 36, ma non ne avevano. però su questo veramente, ed oggettivamente, dubito)
comunque sia, se è questa la famosa taglia 38 di cui tutte parlano, debbo ricredermi. la 38 è delle grasse. non c'è altra spiegazione, se ci entro io.
non sono mica scema, lo so di non essere in sovrappeso, ma non credo che nessuno riuscirà mai a convincermi che un BMI di 17 è troppo basso.
io direi il contrario, semmai.
decisamente alto.
lo so che è tutto lì il nodo, è tutto lì il prioblema. devo rendermi conto che un BMI di 17 non è troppo alto, assolutamente. ma non riesco ad accettarlo.

oggi sono andata dalla neuropsichiatra.
nulla da dire, mi è sembrata una donna affidabile. mi ha chiesto delle cose un po'assurde, in verità, ad esempio è stata un sacco di tempo a chiedermi del mio cane (?).
ha detto che dovrà tenere un colloquio coi miei genitori...me la sono immaginata che oarla con mia madre, che continua a farle domande sceme e si ostina a non capire, testarda e dura come il cemento. imbarazzo.
domani si ritorna a scuola...che palle...e poi, alle 15, la visita dalla dietista.
mah, speriamo bene.
intanto oggi ho mangiato un piatto di riso e mi sono imposta di non vomitarlo. perchè...perchè sì, diamine. non lo voglio fare. punto.
punto e a capo.
la prossima riga la dovrete attendere fino a domani: il futuro è ancora dietro a scriverla.
un grosso bacione a tutte/i quante/i. vi voglio bene!

sabato 17 ottobre 2009

sto malissimo....mia mamma mi ha appena fatto mangiare un pranzo mostruoso, per oggi sono già a 670 calorie, e adesso mi tratta da culo perchè piango e non riesco a fermarmi...non ce la faccio più...non ce la faccio proprio più...
stanotte mi son detta:-un giorno di questi muoio-. avevo freddo anche sotto le coperte, non riuscivo a dormire per il freddo...
e adesso, quel fottuto pranzo....
o, dio mio, dio mio....
perchè? perchè devo soffrire così?
non ce la faccio più...
è troppo...
chiedo solo un po' d'aiuto, di comprensione...
ma qui nessuno me la vuol dare...
dio mio, dio mio...
aiuto...

venerdì 16 ottobre 2009

vi faccio una domanda.... >.<

ho un tremendo dilemma che non da pace alla mia mente ossessionata:
stamattina sono salita sulla bilancia e segnava 44,1.
poi, per controllare, mi sono pesata altre 5 volte e il risultato era sempre 43,6...
ma quanto peso allora?
per favore aiutatemi, è importante per me saperlo...
è veramente importante...

giovedì 15 ottobre 2009

O__O



quella pazzoide della bilancia dice che peso 43,3 kg.
O____O
la cosa si commenta da sola suppongo.
la pazziode ha sbagliato.
Eddai, non è possibile!
43,3 kg.
no, no, impossibile!
non devo farmi illusioni...
tanto prima che il sole tramonti li avrò già recuperati, poco ma sicuro...
almeno, però, non sono ingrassata, con il metabolismo sballato che mi ritrovo sarebbe anche potuto succedere...
è buffo. buffo quanto ipocrita sono. verso me stessa, in primo luogo, ma anche verso gli altri.
oggi ho incontrato Francesca, la stellina della mia strada. e lei ha pianto. HA PIANTO, cazzo. ha pianto per me. ed io con il lassativo che ho preso ieri, con i 4 chilometri che ho fatto a piedi oggi, con i miei calcoli delle calorie tutti gonfiati, in cui il potere calorico di ogni briciola viene aumentato, con tutto questo io la sto prendendo in giro.
la sto prendendo in giro.
sto prendendo in giro lei, i miei genitori, Sara, Tania, i medici stessi.
sto prendendo in giro tutti.
e non è vero che a pagarne lo scotto sono solo io, sennò sapete quanto mi importerebbe.
sto ingannando tutti quanti.

e poi dico di voler guarire? Ammettilo, Leda, tu non sei nemmeno malata, non puoi guarire da una malattia che NON C'è. puoi solo restringere. puoi solo gioire davanti ad un, seppur fittizio, 43,3 sulla bilancia....

sarebbe un così bel numero, se solo fosse reale...il 44 ha stufato, mentre il 43...il 43 è sempre un passo in più verso...

...ma che sto dicendo? un passo in più verso che cosa?
ed ecco che Lei è entrata ancora nei miei pensieri e mi fa dire cose insensate. quest'angioletto biondo, questa sottile fatina dalle ali di smeraldo, come al solito mi mette in testa delle emerite cazzate...

sono dilaniata da due volontà opposte. da un lato vorrei non avee più freddo, non dover più urlare nè mentire, non dover fare e rifare le tabelle caloriche anzichè studiare, non dover più soffrire, non dover più vedere mia madre strillare in preda ad un attacco d'ansia e Francesca, la mia Fra, piangere. Ritrovare il sorriso e la gioia un po' volgare di comperarsi una focaccia con le olive all'intervallo, andare in pizzeria qualche volta la sera, arrostire in padella le castagne, fare una torta come quelle che facevo una volta, e mangiarle tutti insieme con una buona tazza di tè, io e la mia famiglia, essere di nuovo insieme...
dall'altro lato, tutto ciò è inammissibile. perchè io ODIO il cibo. lo odio. e amo il dolore, il mio dolore, la mia ossessione che da un senso alle giornate...
io in fondo voglio essere malata, ho bisogno di esserlo. il mondo fuori mi fa troppa paura, e forse, se arrivassi ad essere tanto magra da essere ricoverata anche solo un mese, da questo mondo io potrei scappare via...
e poi, è brutto ammetterlo, quel quasi-43 mi è piaciuto. mi è piaciuto proprio.
come volevasi dimostrare, non sono nient'altro che una stronza.

mercoledì 14 ottobre 2009

goal?

oggi Alessia ha mangiato per un totale di 700 calorie e si è fatta 4 chilometri di camminata.
insomma, apparentemente una giornata solo lievemente superiore alla altre in termini di calorie.
e invece, non è così. oggi Alessia è convinta di avere fatto goal contro il suo mostro.
perchè, per prima cosa, stamattina non si è pesata.
e poi ha perfino mangiato uno joghurt magro che forse sarebbe riuscita a buttare nel cesso e una mela che nessuno le ha chiesto di mangiare...ah, sì, e un caffè con il dietor a metà mattina.
Alessia sorride, si sente forte, più forte delle sue stesse ossessioni!
Ha fatto goal!!!! Alessia: 1 il mostro: 0
e crede di poter vincere.

poi si accorge che non è proprio così. si accorge che il mostro la tiene ben stretta e solo apparentemente la sta lasciando fare. capisce che lui ha una forza d'attacco irresistibile, roba da spararti dieci goal nello spazio di un minuto.
E quella vocina, che cos'è? "prendi un lassativo e liberati!"...eccolo, è lui, palla in area, pronto al tiro...
e che cos'è questo freddo? ha canottiera, maglia a maniche lunghe, felpa e maglione di lana, tutto addosso insieme, che sembra l'omino della michelin; eppure MUORE di freddo.
manco a dirlo, è ancora lui.
i difensori fanno quello che possono, ma questa come la fermano? possono solo incassare, evidentemente.
e poi il tormento. 700 calorie sono tante, non mi svuoto l'intestino da 5 giorni, quanto sarò più grassa domani?

Alessia credeva soltanto di aver vinto. un goal poteva comunque significare qualcosa? non lo so, ora come ora non vale niente.
Lui, Lui sì che è forte. tanto forte.
non ce la può fare a vincere da sola.

martedì 13 ottobre 2009

44,1 chili.
ieri sono andata a Trento per la visita medica...
la mattina c'era stato un temporale che aveva raffreddato moltissimo l'aria, il cielo era grigio e l'atmosfera pienamente autunnale...tirava forte il vento e, sì, faceva freddo.
sono scesa dalla macchina di mio padre stringendomi forte nel mio poncho traforato(e quindi praticamente inutile contro il vento) e nel mio doppio strato di maglie che però non bastava, non basta mai.
Ho sempre freddo, io. anche quando faccio di tutto per non darlo a vedere. perfino sotto le coperte rabbrividisco, devo tenere i calzini di lana nei piedi ed ho sempre le mani gelate, che fanno schifo a chi le stringe...sembrano le mani di un cadavere...guardo la gente intorno a me che si veste leggera e non se ne sta perennemente a rabbrividire...quando faceva un po' più caldo passavo ore con il maglione di lana sotto il sole, come una vecchia, a cercare di assorbire quanto più calore potevo perchè il mio corpo non ce la faceva a darmelo...
e dire che, da bambina, non mettevo mai una maglia, ed ero la più calorosa della famiglia...il mio cuore pompava forte ed io avevo sempre caldo...com'era tutto diverso da ora...

Sono arrivata all'ospedale con un po' di anticipo, così mio papà è andato al bar interno a prendersi un cappuccino e una brioche alla crema...io ovviamente non ho toccato nulla. lo guardavo mangiare, osservavo le sue mascelle muoversi, sentivo il profumo della crema, così caldo ed invitante, dentro le mie narici. ma non ho desiderato neppure per un istante di essere al suo posto.

Sulla visita, nulla da dire. mi hanno fatta spogliare(sgranando gli occhi di fronte ai molteplici strati di vestiti che mi ricoprivano) e mi hanno misurato peso, altezza, pressione...i battiti me li hanno dovuti prendere più volte e ogni volta sbagliavano perchè ero agitata e lì sul quel lettino stavo rabbrividendo...e poi mi hanno riempita di domande...
domande domande domande...
e, per ora, nessuna risposta...

ora devo aspettare i risultati delle analisi, fra una settimana, e la prossima visita l'avrò il 26 ottobre...
intanto la situazione è stabile, è un bel po' di giorni che non dimagrisco più e rimango ferma a 44,1...ieri sono stata sulle 500 calorie, ed anche oggi credo che se tutto va bene non supererò le 600...però devono essere ancora un po' troppe, perchè veramente non dimagrisco più...
ad essere sincera, ora non ho molta fretta.
44 chili, anche se dovessi impiegarci un mese per arrivare ai 43 mi andrebbe pure bene.
l'importante è arrivare.
o forse, nemmeno quello.
per ora conta solo sopravvivere.

domenica 11 ottobre 2009

dunque.
facciamo il punto.
ieri ho chiuso la giornata con 400 calorie...
e stamattina, pensate un po', mi sono ritrovata con mezzo chilo in meno!!! O___O (ancora mi chiedo come sia stato possibile...)
ad ogni modo, si tratta di un risultato effimero...perchè solo dopo il pranzo sono già a 400 calorie...e quindi entro domani l'avrò ripreso con gli interessi....la domenica mi ingozzano sempre come un porcellino... :(

ma, stamattina, pesavo 43,4 chili.
43,4 chili...

che notte, questa. che notte dolce. rigirarsi piano tra le coperte soffici, e pensare a me stessa, alla visita che devo fare domani, a quanto mi avrebbero ingozzata oggi, ma con una tristezza che non faceva male...e poi pensare all'inverno e alla primavera lontani, al caffè di ieri sera, ai vestiti e agli alberi...
e poi restare a letto fino alle dieci perchè il mio corpo era sfinito e mi faceva male...
è stato tutto così attutito, così bello...
solo che al risveglio mia mamma mi ha costretta a bere un bicchiere di succo.
allora, la magia si è rotta, e le lacrime hanno ripreso a scendere.
rabbrividendo ho gettato via le coperte, e la lotta contro l'inferno è ricominciata.

domani ho la visita, penso, domani mi salveranno.
"no, Leda, non ti salveranno. che cosa vuoi che facciano? domani sarai grassa, perchè oggi ti sei fatta ingozzare. non peserai più 43 chili e mezzo, non avrai più un bel 17 tondo e liscio come BMI. domani sarai più balena di oggi. e nessuno ti potrà nè ti vorrà aiutare. pensa piuttosto a come puoi cavartela, a come puoi attraversare l'inferno fino a domani...ci sarà pure un trucco, un modo. un modo per dimagrire ancora...".
ascolto la Voce e penso che ha ragione.
la dolcezza di questa notte era solo un sogno...perchè la vita è straordinariamente cruda. e i guerrieri non possono mai permettersi di deporre le armi.

sabato 10 ottobre 2009

-.-

400 calorie di caciucco di cui mi sarei tanto volentieri liberata.
ma non posso vomitare.
e non devo.
devo lottare per tenermi tutto dentro. devo avere forza.
il dolore allo stomaco sta gradualmente passando, devo solo avere pazienza...
mi hanno anticipato la visita a lunedì, nonostante non abbia ancora i risultati delle analisi, quindi sono un po' più tranquilla...
ora devo prepararmi per andare a scout, quindi vi lascio...
però, è strano quanto sia diventata bugiarda. e spergiura. io che ero l'immagine della sincerità...
strano, strano davvero; o forse non più di tanto.
mi sono abbrutita. passerò un'altro sabato sera da sola, non esco mai con nessuno...
uffa...
non è vita questa...
ma non è neanche morte...
è una cosa così, a metà, come quelle 400 calorie del pranzo...non riesco a digerirle ma non le vomito...
così è la vita. un casino colossale.
vabbè, adesso vado...
se non ci risentissimo...un bacione e buon week-end a tutte voi...con la speranza che sia più divertente del mio :)

venerdì 9 ottobre 2009

dolore

non ho molta voglia di scrivere...
sono irritabile, triste, confusa.
sono stufa, stufa, stufa.

44,2 chili.
800 fottute calorie ingurgitate a forza oggi.
dolore.
dolore dei lassativi che ho preso ieri che mi hanno tenuta al bagno per metà notte.
dolore delle litigate con mia madre.
dolore dolore dolore.
non c'è altro da dire.

giovedì 8 ottobre 2009

soli, io e il mostro

i risultati delle analisi li avrò il 20...
e intanto, che faccio?
è troppo, troppo lontano...
come resisto?
come arrivo a domani?
e a dopodomani, senza perdermi e senza impazzire?
oggi chiudo la giornata con 700 enormi, strabordanti e confuse calorie...

a colazione, un tè con dolcificante e 3 biscotti secchi...
ho lasciato che l'autobus mi portasse una fermata dopo per poi farmi quella piccola porzione di tragitto a piedi...e poi dopo scuola mi sono fatta a piedi tutti i 4 chilometri del ritorno...
misero tentativo di attività fisica...poco più di 100 calorie consumate...
a pranzo, un piatto di riso al sugo di pomodoro.
l'ho mangiato fremendo, tentando di dominarmi, di farmi forza, ma appena finito di mangiare ho cominciato a piangere e a gridare e a sparare cattiverie contro i miei nonni...non riuscivo a smettere, l'angoscia mi aveva invasa e non sapevo più che cosa fare...
ero fuori di me...
piangevo, piangevo. riempivo fazzoletti e fazzoletti di lacrime.
poi mi sono alzata e sono corsa a prendere il lassativo. doppia dose. per ora non mi sembra neanche di averlo preso, non sto male, ma speriamo bene.
ho mandato messaggi a raffica in giro, mi sentivo soffocare, così terribilmente sola e smarrita...
le analisi sono lontane, l'ambiente rassicurante del centro è lontano, quelle tabelle che tanto desidero vedere perchè, finalmente, avrei un punto di partenza, una conoscenza, una rassicurazione, è tutto così lontano...
e io sono così sola...
ho paura, ho sempre paura. paura del cibo e di me stessa. paura del domani. paura perchè non so più quanto peso (44 kg?44 e mezzo?45?). paura perchè navigo nell'incertezza e nell'inquietudine e non so che cosa fare.
soffro.
veramente soffro.
a cena me la sono cavata con pesce e pomodori sconditi con una mela...
ma non è questo il punto...
domani mattina litigherò con mia mamma per la colazione...e, a scuola, starò sul banco a contorcermi per i dolori che il lassativo mi procurerà, e dovrò chiedere in tono supplichevole ai prof di lasciarmi andare in bagno...
e a pranzo, piangerò di nuovo.
così come a cena.
piangerò sempre.
e nessuno sarà lì ad aiutarmi.

a volte vorrei quasi che mi ricoverassero...al ricovero sei al sicuro...al ricovero c'è una motivazione forte...e un sostegno sicuro...
invece qui non so nemmeno più se sto provando a guarire o se sto continuando a scendere nelle fauci del mostro, come lo chiama mia madre...quel mostro che s'è preso la sua bambina... che è diventato la sua bambina. capisco la sua frustrazione: lei non può ucciderlo, questo essere, perchè così facendo ucciderebbe me.
a volte vorrei veramente essere al ricovero e non vedere queste facce tese e questi volti che piangono.

io e il mostro, il mostro ed io. faccia a faccia.
SOLI.

mercoledì 7 ottobre 2009

analisi



ciao a tutte...
ieri sono stata dal medico, ma non ho molta voglia di raccontare...
in fondo, apparte sparare cavolate, non ha fatto che prescrivermi esami...

stamattina presto, sono andata all'ospedale.

la bilancia dice che peso 44 chili, ma so che la sua voce è ingannevole... non si può perdere un chilo in tre giorni. non con 600 calorie al giorno. non con tutto quello che mangio io.

in sala prelievi, normale procedura: mi hanno fatta sdraiare su un lettino, hanno fissato un laccio emostatico che dava fastidio, un ago e, zac!, nella vena.
l'infermiera e mio nonno che mi accompagnava erano tutti lì a dire di non agitarmi, di non guardare l'ago, a chiedermi se sentivo male. io avrei voluto dir loro: - ma come può una che è arrivata ad un passo dal tagliarsi le vene aver paura di un aghetto in vena, sentire male per una punturina al braccio?- sono gli altri, che si lamentano. quei ragazzini che proprio non sanno distinguere il lieve prurito di una punturina dal vero dolore. mi danno tremendamente sui nervi.
l'infermiera si lamentava perchè non versavo abbastanza sangue...non so, non veniva fuori. ci ho messo un po' a riempire tutte le fiale.
dopo il prelievo, tassative 120 calorie di merendina all'albicocca.
l'ho mangiata senza fiatare. qualche sacrificio, certe volte, bisogna pur farlo.

consegnato il campione di urina, su dritti in cardiologia.
odio la cardiologia. perchè io avevo una sorta di timore ossessivo, da piccola, di essere malata di cuore...solo perchè avevo il soffio e, ogni tanto, faceva male. un timore, quello per il mio cuore, che non mi ha mai del tutto abbandonata.
in cardiologia, tutto molto più semplice. mi hanno fatto l'elettrocardiogramma e cinque minuti dopo ho potuto leggere il risultato: BRACHICARDIA SINUSALE, 44 battiti al minuto, elettrocardiogramma normale.
niente di cui preoccuparsi, mi hanno detto, tutto a posto.

non mi preoccupo, infatti. ma un campanello suona nella mia mente: non era forse menzionata la brachicardia nei sintomi dell'anoressia nervosa? e il BMI, non doveva forse essere al di sotto del 17,5 per essere patologico? il mio è un misero 17,3. ma tra un po'ci siamo...
sudore freddo.
io sì, io no, io che cosa? io.

i risultati delle analisi del sangue tra 13 giorni. posso immaginare che razza di giorni saranno...

oggi a pranzo ho voluto essere condiscendente e ho mangiato un 60-70 grammi di riso, cotto con un po' di granulare e il sugo di peperoni, ma poi mi sono sentita male.
ho provato a vomitare, ma niente.
e così, prima di cena, sono già a 300 calorie. complimenti, Leda, complimenti!
ma la vita va avanti...
mio padre è a un passo dall'avere quella casa che tanto sognavamo...
stasera mia madre ed io andiamo a comprarci un paio di pantacollant, un paio di scarpe e una gonna(ormai non posso mettermi niente, solo i vecchi pantaloni di mia sorella quando aveva 11 anni...)...insieme a far compere, come non succedeva da un po'...
e domani torno a scuola...
la mia vita, eccola la mia vita...
ho pensato alle ragazze che vanno al ricovero...
ho pensato a tutte loro...
ma io non sono come loro, io non andrò al ricovero, la mia vita è mia, ho fatto tanto per fuggirle ma ora la voglio tutta per me, perchè la amo.
LA AMO.

martedì 6 ottobre 2009

lovetobebones, leggi per favore!!!

ciao tesoro...spero che leggerai il mio post, perchè non ho altri modi per farti arrivare il mio messaggio....
parlo anche a nome delle altre...NON RIUSCIAMO PIù A COMMENTARE IL TUO BLOG!!!!
ci dispiace un casino perchè così non possiamo farti sentire che ti siamo vicine, che ti sosteniamo...
ti prego leggi...e non pensare che non ti commentiamo per chissà quale ragione, sta tutto qui!!!
un bacione grande grande amore...spero di poterti ri-commentare presto :)

lunedì 5 ottobre 2009

45,2 chili

45,2 chili.
tanti. troppi.
BMI 17,7.
alto. troppo.
devo dimagrire.
sì,
devo, devo, devo dimagrire.
mi devo impegnare, cavolo. devo almeno fermarmi sui 45...magari 44 e mezzo...

ma...come faccio?
i miei mi fanno troppa pena....con quelle fottute faccine contrite che mi fanno quando non voglio mangiare...li odio...perchè mi fanno tutto questo?
perchè non mi lasciano in pace anzichè distruggermi in questo modo?
domani ho la visita dal medico...poi mi faranno quelle benedette analisi del sangue...le aspetto...
e intanto, che faccio?
sopravvivo.
sospesa tra un sette e mezzo di latino e una verifica di greco che sicuramente sarà andata male.
e non fraintendete, non è l' "anoressia" che mi provoca questo rendimento scadente...l'ho sempre avuto...in pagella la media del sette e mezzo tutti e due gli anni del ginnasio, mai qualcosa di più, mai.
sono così e basta.
oggi avremmo dovuto fare mezz'ora di corsa durante la lezione di ginnastica, ma la prof non me l'ha fatta fare, mi ha accompagnata dalla scuola allo stadio in macchina e ho pure preso l'ascensore...
mah...
la cosa si commenta da sola suppongo...
....come mi sento sola... ripenso a come sto scrivendo, a cosa sto scrivendo, son tutte parole buttate lì a casaccio senza nessun senso...
che sia impazzita?
ma che domande faccio, certo che sono pazza. sono pazza a far soffrire così tanto i miei amici e i miei genitori. sono pazza ed egoista, ecco che cosa sono. una schifosa egoista.

DA di oggi...

colazione: 1 vasetto di joghurt magro (65 calorie) + 1 fetta biscottata con la marmellata (105 calorie)

pranzo: una mela (100 calorie)

TOTALE [per ora, esclusa la cena ;-( ] ----> 270 calorie
considerato che, avendo saltato il pranzo, mi faranno strafogare a cena, sono decisamente troppe...per fortuna che sono andata a comprarmi una nuova confazione di lassativi...
sto attraversando una fase bulimica...
ho vomitato(o tentato di farlo) praticamente sempre negli ultimi giorni...
ma di sicuro è coi lassativi che mi trovo meglio...anche se ancora non sono convinta che funzionino...
dovrei almeno arivare a domani con questi 2 etti in meno, col 45 tondo tondo...ma è un'impresa impossibile...anche col lassativo...

ecco, tutto qui...
tutto qui quello che ho da dire...tutta qui la mia vita di adesso...

ERRO. in tutti e due i sensi della parola.
erro perchè vago e non so dove sto andando.
erro perchè sbaglio e persevero nei miei errori.


venerdì 2 ottobre 2009

appuntamento...sorriso...

ciao tesorini miei...
forse vi potrò sembrare un po' pessimista, perchè adesso sono molto triste, nervosa ed abbattuta: mia mamma mi ha costretta a mangiare un piattone di insalata di riso...saranno state 1000 calorie di insalata di riso...così oggi sono a 1100...
e non sono riuscita a vomitarla...cavolo...non mi riesce più...
tutto questo è profondamente ingiusto...
mi ingozzano come un tacchino e pure mi insultano...
mi sento abbacchiata....per fortuna che...beh...oggi una piccola nota positiva c'è stata.

il colloquio è andato bene...molto meglio di quello che mi sarei aspettata...
la signora con cui ho parlato (non so chi sia) è stata veramente molto simpatica e disponibile...
anche se ci ho fatto una figura di merda quando mi ha misurato l'altezza e ha detto: - 1 e 59,5 - e io: -no, dai, non è possibile...posso riprovare, per favore?-
ho riprovato e lei mi ha detto: - no, dai, sei alta un metro e 60-. ho gioito come una bambina. e stessa cosa quando lei mi ha detto che peso 45 chili. ho spalancato la bocca in un sorriso grande grande, non avrei voluto ma non riuscivo a fare a meno di sorridere, lei mi ha guardata e mi ha chiesto se mi sembrava una bella cosa. ho ammesso di sì.
però credo che anche sui 45 chili mi abbia ingannata.
peserò sicuramente di più...dopo questa fottutissima insalata di riso, poi...45 chili, maddai!
troppo bello sarebbe...

abbiamo parlato tanto. io ho anche pianto, più volte. mi sono scaricata di tante cose.
e non ho avuto paura...per una volta, non ho avuto paura...
dalle domande che mi ha fatto, capivo che stava cercando di inquadrarmi in una patologia... tutte le domande, da quanti mesi non ho un ciclo mestruale decente, se vomito o preferisco restringere...lo sapevo dove mirava, era tutto parte di un film già visto...non sono una sprovveduta, capivo che stavo mettendo le cose a mio sfavore, da come rispondevo, capivo che la stavo avvicinando sempre di più ad una diagnosi...a quella diagnosi...
ma, sinceramente, non mi importava...
era un'altra, fuori di me, che le rispondeva...

mi ha mandata a fare gli esami del sangue...

mia mamma, in ogni caso, non sopporta l'idea che sia andata a rivolgermi ad un centro per chiedere aiuto...non vi sembra strano? UNA MADRE CHE NON SOPPORTA CHE CI SIA QUALCUNO CHE STA CERCANDO DI AIUTARE LA FIGLIA.
e mi rifila il suo, di aiuto: 1000 calorie sicure di insalata di riso.
grazie, mamma.

non vedo l'ora di andare a fare questi esami...perchè poi tornerò a Trento, farò una visita dal pediatra, una dal dietologo e una dallo psichiatra, e poi avrò questa benedetta diagnosi...
ho proprio bisogno della diagnosi....
ho bisogno che questo fantasma etereo si faccia concreto...e acquisti un nome, un volto.
ne ho proprio un gran bisogno.

comunque sia, mi sono trovata bene. e, finchè non sono tornata a casa a mangiare quell'orribile insalata di riso, sono stata felice. serena, finalmente. intenzionata a farmi avanti, sì, a darmi da fare.
ma una cosa è dire, e concretizzare un proposito...beh, è un'altra faccenda.
sono tanto stupida...
una bambina immatura...
una cretina...
il mio stomaco gorgoglia soddisfatto, ed io lo schifo.
ma mi tocca lasciarlo in pace...gorgoglia come un gattino che fa le fusa...
almeno lui è contento, almeno lui...

non mi hanno riso in faccia, al centro, alla fine.
mi hanno reputata magra anche loro.
il che è veramente strano, non trovate? io si.
c'era una ragazza in sala d'attesa, che era più grassa di me.
cioè, io non ho occhio per le taglie, ma era più grassa di me.
e ho pensato: - che ci fa questa qui?-
subito dopo: - e io? che ci faccio qui io?-

ma ho capito che cosa ci faccio lì. lì posso piangere. posso vivere.
posso parlare delle mie ossessioni ed ho la licenza di sentirmi pazza. perchè lì nessuno mi considera tale.
oh, sì, seduta sulla sedia di quello studio ho sentito che quell'appuntamento non era una condanna, ma un premio. e mi sono sentita piena piena di voglia di vivere.
adesso aspetto con ansia che mi facciano le analisi...

e...lo so che è brutto dirlo, ragazze, ma spero davvero di avere un DCA. così poi potrò "guarire". così non mi lasceranno sola come in questa sera passata tra cibo ingoiato a forza, tentativi di vomito, lacrime e ingiurie...

e forse, un giorno...chissà...un giorno di novembre...uscirò nella neve...
come un anno fa...
la neve si poserà sulle mie ciglia bagnate di lacrime, proprio come un anno fa...
ma stavolta le mie braccia non saranno più sanguinanti...il mio cuore non sarà più così greve....e le lacrime, beh, saranno soltanto di gioia...

dipende tutto da quelle analisi...
e da quanto riuscirò a resistere prima che quelli del centro dicano ai miei genitori che ingozzare una figlia come un tacchino è comunque sbagliato...
ho bisogno di sentire un nome, uno soltanto...
e non ve lo nascondo, spero tanto che quel nome sia: "anoressia".
perchè se verrà detto, quel nome cesserà di essere un grumo oscuro, e diventerà un nome soltanto, una concatenazione di suponi vibranti nell'aria, e nulla di più.
se qualcuno pronuncerà quel nome, finalmente, tutto questo lungo capitolo della mia vita avrà la sua parola "fine".
ed io potrò volare.

giovedì 1 ottobre 2009

aiutoooooo!!!

domani ho il mio primo appuntamento al centro per DCA di Trento....
ommammamiachefifa...
mi rideranno in faccia...e poi non ho bisogno di andare...adesso sto un po' meglio di prima....
o dio mio....
ho una paura che mi scava la pancia....
e dire che avevo aspettato a lungo questo giorno, in quei pomeriggi così pieni di lacrime e dolore...e ora...vorrei tenermi questa caduca felicità...vorrei che domani non venisse mai...

mercoledì 30 settembre 2009

passaggi


domenica ho fatto il passaggio da un gruppo scout all'altro...

ho lasciato tutto: i miei amici, la mia squadriglia, la mia caporeparto che era per me come una mamma...ho lasciato tutti loro, me li sono gettati alle spalle e sono caduti nel mare dei ricordi e del passato, come una monetina che si inabissa pian piano sul fondo di una fontana.

mi mancano. mi mancano tantissimo.

mi sento come un uccellino senza piume, ora, ed ho tanta paura...

il giorno prima del passaggio siamo andati in uscita con le biciclette...io sono partita da casa con la bici per raggiungere il punto di ritrovo, ma a mezzo percorso ho duvuto telefonare alla tania in lacrime perchè ero troppo fiacca perfino per pedalare...

a cena mi hanno costretta a mangiare una mela e un panino...mi sono arrabbiata...ma so che lo fanno per il mio bene...lo so che lo fanno per tenermi in piedi...

ecco, cavolo, piango solo a pensare a loro. a Sara. a Tania. ad Alessandro...

già, Alessandro. sono stata con lui e Sara per tutta la sera, abbiamo camminato insieme, ci siamo imboscati insieme per non giocare... ;) ad un certo punto lui mi deve confidare una cosa.

non so se e cosa speravo che mi dicesse...lui mi ha detto che gli piace Sara, e che la vuole invitare ad una festa sabato...

ho sorriso e ho fatto come se niente fosse.

ecco, Ale, ho rinunciato anche a te. d'ora in poi ti penserò solo come amico. anche tu sei parte di quella monetina che ora giace nel fondo, tremolante e quasi invisibile nel verde dell'acqua.

ciao Ale, ho detto mentalmente, guardandolo sdraiato nel sacco a pelo accanto al mio, mentre la mia bocca si apriva in un leggero sorriso. ciao anche a te, e grazie.


il giorno dopo, a colazione, un panino con la marmellata e un bicchierino di latte...550 calorie. e anche lì: "Alessia, mangia, per favore!".

almeno il pranzo, con una scusa, l'ho saltato andarmi a rintanare da qualche parte.


prima dei passaggi siamo andati tutti in chiesa per la messa con tutto il gruppo. è cominciata con una canzone, una di quelle canzoni che cantiamo sempre a scout...

mi si sono rotti gli argini e ho cominciato a piangere. Sara, seduta nel banco vicino a me, cercava di consolarmi, ma io non la smettevo.

dal fondo della chiesa Tania è venuta a sedersi vicino a me e mi ha preso la mano, sussurrandomi parole di incoraggiamento e di gioia. aveva una voce bellissima. io tenevo la sua mano e quella di Sara e non facevo che piangere.


il momento del passaggio è arrivato troppo in fretta.

giusto il tempo di un ultimo urlo di squadriglia, consegnare a Sara il guidone, guardare per l'ultima volta le mia ragazze (avranno un po' di nostalgia di me?non credo), ed è arrivato il momento della "cerimonia".

sono salita in piedi sulle spalle di giorgio(è alto 1 metro e 95!). Sotto di me i ragazzi del clan(il mio nuovo gruppo) hanno intrecciato le mani in un lungo corridoio.

Un attimo di esitazione, di paura, poi mi lancio nel vuoto.

Ecco, mi avete vista, sto volando. sto volando. Alessia vola.

un lungo attimo di volo.

e poi, tante mani che mi afferrano e mi fanno saltare in avanti, come se non pesassi nulla, come se fossi una piuma.

e io, cretina, quando sono caduta su di loro ho detto :-scusatemi-. ero imbarazzata per via del mio peso.

sono 46 chili, dopotutto.

ancora troppi.

mi hanno dato un po' troppo slancio e mi sono capovolta a testa in giù nell'arrivare, stavo per cadere di testa per terra, ma mi hanno afferrata 20 centimetri prima che la mia testa toccasse il suolo.

- non preoccuparti, ti teniamo noi -.

mi sono messa a ridere. era tutto troppo bello. mi sentivo amata.

alla fine le gambe mi tremavano. ero dall'altra parte, ora, nel gruppo dei "grandi". e mi sentivo terribilmente piccola.


al momento di andarmene a casa sono passata ad abbracciare e salutare tutti, poi mi sono avviata su per il prato con il mio zaino in spalla.

mi sono girata.

dietro di me c'era Tania, la monetina che ora giace non più in una fontana, ma sotto metri di acque di lago.

sembrava quasi che mi volesse dire qualcosa, dalla sua espressione.

io l'ho salutata con una mano e me ne sono andata via.

lunedì 28 settembre 2009

confusione e pazzia

950.
9-5-0
novecentocinquanta
n-o-v-e-c-e-n-t-o-c-i-n-q-u-a-n-t-a schifosissime calorie nel mio stomaco....
e solo mezz'ora di corsa...che ne avrò smaltite sì e no 100...

ed è colpa mia...solo e soltanto colpa mia...perchè sono riuscita a buttare via il riso a pranzo, ma tra pranzo e cena ho mangiato ben 2 mele senza che nessuno mi costringesse a mangiarle...il che vuol dire che le avrei potute evitare...180 calorie di merda che avrei potuto evitare benissimo...

uffa...che nervi...

ecco il mio diario alimentare di oggi...ve lo posto perchè possiate riderci su...fa veramente ridere...anzi piangere da tanto fa schifo...
evidenzio di rosso i cibi che non ho potuto evitare perchè ero costretta e non sono riuscita a buttarli....

colazione: 3 fette biscottate con marmellata e mezza tazza di latte ---> 280 calorie

pranzo: una mela --->100 calorie

cena: un piatto di minestra con la pastina, una mozzarellina, una mela ---> 570 calorie

sono arrabbiata...sono veramente arrabbiata...perchè avrei potuto impegnarmi di più, resistere di più, fare la faccia di granito anche se mia madre sclera, mena schiaffi e piange...solo che non ce la faccio...sono troppo buona...e intanto subisco...

peso 46, 1 chili per 1,61...BMI circa 17,8...
eppure...eppure?
non sono ancora contenta.
è la prova che ci sono dentro fino al collo...
e che ci voglio restare...
no, non sono soddisfatta. voglio riprendere a mangiare 500 calorie al giorno. voglio dimagrire.
sono cretina.
sono malata.
una parte di me vorrebbe tirarsi fuori, invece. e mangia. e si abbuffa come oggi.

non so più che ascoltare...sono squarciata in due...
- 46 chili. mica male!-
- oh, no, no, no, troppi!!!-

sto perdendo il lume della ragione...o forse è meglio dire che l'ho perso tanto tempo fa...e che adesso che fa notte me ne rendo conto sempre di più...

venerdì 25 settembre 2009

le mie mattine

tutte le mie mattinate cominciano, in lacrime, davanti ad una tazza di latte con l'orzo che devo per forza trangugiare.
e finiscono, esausta, che quasi non ho la forza di alzarmi dopo sei ore di lezione, gli occhi appannati, lo sfinimento di un corpo che avrebbe ancora bisogno di qualcosa, perchè in una mattina le 200 calorie del latte sono belle che andate, ma proprio a causa di quel latte del cavolo non può permettersi di pranzare...
che mattine...
emblematiche, direi.
mattine rubate allo studio, alle risate delle compagne di banco, mattine concentrate sulle inevitabili calorie della colazione e della cena, mattine di nervosismo, panico, mattine dominate dal pensiero di un peso che non posso conoscere, di un BMI che non osso tenere sotto controllo...mattine col sapore acido in gola di n vomito che non è venuto ma che lo stesso corrode la gola, nelle narici, a ricreazione, il profumo delle pizzette calde che erano tanto, tanto buone, dei panini che mettevano il sorriso solo a guardarli, solo a mangiarli...
ricreazioni passate a guardare le compagne mangiare, sorrisi mesti quando, durante la lezione o al momento di uscire, una di loro dice:-ho fame-...
mattine di sogno, perchè il corpo non ce la fa nonostante il surplus di calorie a cui è costretto, e si adormenta, si addormenta piano piano...la concentrazione va a farsi friggere...e rimane solo la pioggerellina che balla sui vetri e il ricordo di un abbraccio-quell'unico abbraccio, che ti ha dato quella persona che ora siede rigida in cattedra davanti a te, e ad un certop punto ti fa una domanda, tu arrossisci e blateri qualcosa, non ci sei, non ci sei con la testa...
eccole qui, le mie mattine...
tutta una nuvola di cenere.

giovedì 24 settembre 2009

non riesco a tirarmi fuori

oggi ero stufa. stufa di perdere i capelli, stufa di sclerare davanti al cibo, stufa di tutte queste pare...e allora mi son detta: - oggi mangio e gliela faccio vedere a questa cavolo di "malattia" che non è una malattia e pretende di esserlo!-
e così a colazione ho bevuto un bicchiere di latte con l'orzo...e mi sono sentita in colpa per tutta la mattina...sono stata veramente da culo...
quando sono tornata a casa non c'era nessuno, avevo minestra e mozzarella da prepararmi per pranzo...beh, ho buttato via entrambe...decisissima a non mangiare nulla fino a cena, quando a causa di mio papà avrei dovuto alimentarmi per forza...
solo che poi mi è ritornata l'idea della mattina...ho pensato che ero stufa...che ce la potevo fare a mangiare...mi sono sentita in colpa per aver buttato quella mozzarella...un senso di colpa divorante...e allora ho aperto il frigo e mi sono abbuffata d'uva...300 fottutissime calorie d'uva... pensando come in un ritornello"vaffanculo Ana...lo vedi cosa so fare?lo vedi cosa so fare? non c'è nessuno che mi costringe, eppure io sto mangiando...STO MANGIANDO!!!!".
Agli ultimi acini, però, mi si affaccia alla mente un altro pensiero..."ma sì, ho mangiato, però adesso vomito"...
ecco, cara Ana, mi ha fregata di nuovo.
ora ci sono io che fisso il fondo del cesso e mi premo le due dita nella gola. ripeto, ripeto, ma di uva non esce nulla. qualche seme e una misera buccia. come al solito mi sono sopravvalutata. non sono per niente brava a vomitare.
mi alzo che sembro uscita da un film dell'orrore, le occhiaie profonde, le guance rosse e gli occhi iniettati di sangue. e corro a prendere le pillole del lassativo.
io che mi ero ripromessa, tempo fa, di ricorrere al lassativo solo se avessi superato le 1400 calorie al giorno, mi trovo ora a prenderlo per 150 calorie di latte ed orzo che sicuramente ho smaltito in una mattinata di scuola, e per 300 calorie scarse di frutta. mi sono abbuffata sì, ma non abbastanza da giustificare l'uso del lassativo. quello di sicuro.

e ora aspetto con paura la cena...gonfia gonfia di acqua, calorie, lassativo e confusione....
che cosa volevo dimostrare oggi? che cosa volevo far vedere, che sono forte?
tutto il casino che ho fatto conferma solo quanto sono stupida....

Ana: 1 Leda: 0

ecco, finisce sempre così.
perchè ogni tanto Leda si dimentica di essere Leda e fa il gioco di Ana...perchè a volte Leda si dimentica di essere dall'altra parte della barricata, e la vuole scavalcare...o fa persino finta che non esista, che lei ed Ana siano una cosa sola...

stupida Leda...

mercoledì 23 settembre 2009

svolta

ciao ragazze...
vi scrivo che cosa mi è successo ieri perchè, beh, è successo di tutto...
ma lo faccio nel modo più asciutto che riesco...vorrei riuscire ad essere essenziale...anche perchè, lo confesso, non ho molta voglia di parlarne.
ieri mattina mia madre mi ha svegliato più agitata del solito, urlando: - e adesso, una mega colazione!-. mi ha portata in cucina, dove troneggiava una tazza di cappuccino con tre fette biscottate spalmate di marmellata...rapido calcolo mentale: cappuccino+ fette biscottate+ marmellata= 280 calorie. non potevo mangiare!!!!
era troppo per me. ho cominciato a sclerare, a dar di matto dal nervosismo, poi ho provato ad uscire dalla cucina, ma mia madre era davanti alla porta...abbiamo lottato per qualche secondo, poi io ho afferrato una fetta e gliel'ho spiaccicata sulla maglietta, sperando che con questo mi avrebbe mollata - e allora sarebbe stato un attimo afferrare la cartella, uscire dalla porta e correre verso la scuola, verso la libertà...
ma non è andata così. lei mi ha tenuta ferma e ha cominciato a picchiarmi, a darmi schiaffi in faccia urlando:-mangia, anoressica del cazzo!-.
mia sorella, poverina, piangeva. mi ha fatta sedere che tremavo e mi ha fatto coraggio mentre, tremando e piangendo, mandavo giù il cappuccino e le fette biscottate. ma non era finita. dopo colazione, mia mamma ha cominciato a dire che non voleva mandarmi a scuola...
inaudito! e io sarei dovuta restare in quella prigione chiusa a chiave con lei per tutto il giorno? non poteva privarmi delle mio poche ore di libertà e di tranquillità, le uniche opre prive di pensieri e di minacce, non poteva privarmi della scuola!!!
così abbiamo ripetuto la lotta che c'era stata per uscire dalla cucina. ma lì il pestaggio è stato peggiore. picchiavamo come indemoniate da tutte e due le parti, io per guadagnare l'uscita, lei per spingermi indietro. sono caduta riversa per terra molte volte e lei mi ha strappato un sacco di capelli, manovrando la mia testa con una larghezza impressionante, al punto che temevo che mi avrebbe sbattuta contro il muro.
ho gridato. l'ho chiamata puttana. ho implorato devcine di volte di lasciarmi andare. le ho tirato oggetti. ero fuori di me.
finalmente è venuto a salvarmi mio papà e sono venuta a casa sua, dove starò per qualche giorno... intanto mi hanno fissato un appuntamento per il 2 ottobre al centro x disturbi del comportamento alimentare di trento...dalla psicologa...e uno, il 6 ottobre, dal dottore di volano...

che dire...io l'ho sempre negato...ma forse hanno ragione loro...forse è vero che sto diventando anoressica...l'altro ieri mi sono venute le mestruazioni ma in pratica non ho perso sangue, solo due macchiette microscopiche...perdo i capelli a vagonate, e mi sono cresciuti i peli sulla pancia... e sono sottopeso... però non rientro ancora nei sintomi...peso ancora troppo...
sono solo una scema, in pratica. nè carne nè pesce. mezza sana mezza malata.
ieri sera ho preso il lassativo e mi sono contorta dal dolore per tutta la notte...e oggi a scuola la prof di greco mi ha fatto tradurre una frasetta e non sono stata capace di dirle una mazza anche se sapevo tutto...

per il resto - che dire - galleggio. galleggio a mezz'aria.
sono un pinguino, ecco cosa sono. un uccello, sì. ma troppo pesante per volare. ancora 2 chili, ancora 2 chili e sarebbe diverso. ma questo è solo un sogno. il pinguino non volerà mai.

un saluto a tutti e tanti auguri di buona fortuna...

domenica 20 settembre 2009

è mattina. lo sento, anche se non vedo nessuna luce.
sono avvolta in un dolce torpore da cui è piacevole lasciarsi abbracciare. mi giro su un fianco, raggomitolandomi nelle coperte. penso a ieri sera, alla pizza che sono andata a prendere con Margherita, alla nuova amica che ho conosciuto molto, molto più a fondo di prima...si chiama Debora ed è come me: si taglia e digiuna...io e lei abbiamo mangiato solo una fettina microscopica di pizza...e abbiamo riso di fronte alla faccia shoccata della cameriera che ha portato via tutto...
e poi, al bar,non abbiamo nemmeno bevuto...complici, sorelle...eravamo in due ad affrontare quegli ostacoli, e ce l'abbiamo fatta...
anche mia sorella si rigira nel letto. Ascolto, attenta. ma lei dorme.
tutti dormono.
mi alzo, ancora un po'intontita, e barcollo fino al mio studio per controllare se qualcuno mi ha mandato qualche messaggio nella mattinata(è già tardi). Dal ripiano basso della libreria la bilancia mi guarda. fa le fusa come un gattino. "Dai, Leda, sali...vediamo un po' a che punto sei...non fa mica male una pesatina...adesso che non ti vede nessuno...".
metto i piedi sulla sua opaca pedana grigiastra. numeretti rossi appaiono sul display.
un attimo di indecisione...
46,6.
gioia. esultanza. euforia.
terrore. non mi devono scoprire. devo assolutamente mangiare oggi, così loro non avranno la tentazione di pesarmi...
beh, mi hanno riempita di roba. milleduecento calorie di pranzo. sono scappata nello studio a piangere.
senza contare la cena. altre 200 calorie.
orrore...
la bilancia mi ha adulata stamattina...ma domani la sua voce sarà di condanna...
quanti kg avrò preso oggi?
una montagna.
mia mamma in cucina tira su col naso. anchde oggi abbiamo litigato, urlato, mi è venuto uno pseudo attacco isterico...
non resta che la notte...e nuove coperte sul mio corpo enorme e sul mio dolore...

sabato 19 settembre 2009

ritorno in me

mi rendo conto che il post precedente era una sciocchezza...
più che una sciocchezza, un'utopia...
non posso stare senza mangiare...non per me, intendiamoci, ma per tante persone che non voglio far soffrire...
stasera una mia carissima amica mi ha invitata in pizzeria per il suo compleanno e poi a fare un giro...e mi ha detto che se questo mi provocava agitazione potevo anche non venire in pizzeria ma solo in giro...
è stata così carina, così delicata nel dirmelo...
beh, una parte di me ha detto: - ma beeeeeeene!!!!così chiudi a 300 calorie al giorno!!!!-
ma quella parte malata non la posso, non la devo ascoltare.
Lei è mia amica.
la mia migliore amica, anche se non ci vediamo mai. la conosco da sempre....ma, come ho detto, ci vediamo poco...
DEVO ANDARE AL SUO COMPLEANNO. DEVO ANDARE IN PIZZERIA. E VAFFANCULO ALL'ANORESSIA.

mi costa sofferenza questa decisione, ancora di più perchè l'avrei potuta evitare...
è brutto sapere di poter concludere la giornata con 300 calorie e farlo invece a 1200...
ma per dimagrire c'è sempre tempo: se anche prendessi mezzo chilo, lo smaltirò. l'amicizia è più importante di Ana...e il fatto che sono ancora capace di oppormi a lei, se lo voglio, mi rende serena.

sì, era proprio scemo il post dell'altro giorno...non esistono atti di eroismo...gli atti estremi non servono a nulla...serve invece quello che si costruisce ogni giorno, pazientemente...

ho perso 2 chili che non avrei mai creduto di poter perdere...
e nonostante fossi spesso costretta a mangiare ho perso un chilo negli ultimi 10 giorni...

oggi la bilancia dava 47,2...
47,2 per 1 metro e sessanta di altezza...
mmm...rapido calcolo...
BMI 18,4...leggermente, sì, leggermentissimamente, ma....SONO SOTTOPESO!!!!!!
non ci posso ancora credere...che bello sono felice :) felice felice :)

ora l'obbiettivo si sposta...si sposta ad una meta più ardua...i 45 chili...
sono difficili da raggiungere questi...ma d'altronde 2 mesi fa non avrei mai pensato di poter scendere sotto i 50...ce la posso fare e ce la farò...nonostante la pizza di stasera...nonostante tutto...piano piano e senza più tentare rivoluzioni...a con la tenacia d chi vuole veramente qualcosa...

vi ringrazio moltissimo per la partecipazione ed il sostegno...siete importanti per me...vi voglio bene....

(per luna: la risposta alla tua mail te la darò x lettera!!!)

un grosso bacio a tutte, stelline...

giovedì 17 settembre 2009

lo urlerò al mondo: IO NON VOGLIO MANGIARE PIù!!!

oggi diario alimentare disastroso...

colazione: 3 fette biscottate con marmellata e un cappuccino zuccherato

pranzo: niet

merenda: 2 mele(avevo fame...)

cena...cena, quella che rovina definitivamente il bilancio già disastroso...un bilancio imposto, non scelto...ho potuto saltare il pranzo solo perchè ho fatto una scappatella e ho detto di aver mangiato un panino, sennò sarebbe ancora peggio...
a cena, beh...
PIZZA. quella pizza. quella fatta in casa dalla nonna. quella lievitata, alta alta, quella con una cascata di pomodoro, mozzarella e wurstel...quella che solo a guardarla ti senti piena...e che scende nello stomaco come un mattone...

mi hanno obbligata a mangiarla, naturalmente. Ho trattenuto a stento le lacrime. Ho chiesto pietà, avevo mal di pancia per le due mele e per il tentativo di vomito di stamattina, che mi ha lasciato nient'altro che acido in bocca e zero calorie eliminate...niente, non ci sentono. sordi.
Ho detto che li odio. ho sbattuto le porte.
E ho preso una decisione.

BASTA. IO NON MANGIO PIù. DICANO QUELLO CHE VOGLIONO. PIANGANO, URLINO, IO NON CI SENTO. IO NON MANGIO.

MI CASCHERANNO I VESTITI DI DOSSO. MI DOVRANNO APPENDERE A UNA FLEBO. NON MI IMPORTA, NON MI IMPORTA DI NULLA.
IO NON MANGIO.
IO HO DECISO.
BASTA COSì.

MI DISPIACE MOLTO PER LA SOFFERENZA DEI MIEI GENITORI, MA C'è QUALCOS'ALTRO CHE LORO. CI SONO IO. E ANCH'IO HO DIRITTO AD ESSERE ME STESSA.

GUARDATEMI, GUARDATEMI TUTTI. QUESTA è L'ULTIMA VOLTA CHE ALESSIA FA QUELLO CHE GLI ALTRI LE IMPONGONO DI FARE.
IL PREZZO? QUALUNQUE PREZZO CHE NON SIA LA MORTE. MA QUELLA LA RICONOSCERò E MI SAPRò FERMARE UN GRADINO SOPRA. SOLO UN GRADINO SOPRA.

ECCO, QUESTO è IL MIO URLO AL MONDO.
DEVO SMETTERLA DI ESSERE TROPPO BUONA, DI NON PENSARE A ME STESSA PER GLI ALTRI.
IO SARò LIBERA. IO SARò IO.
è IL MIO URLO AL DI SOPRA DELLA FOLLA, è IL MIO DELIRIO, IL MIO LUCIDO DELIRIO.

IO NON MANGIO PIù.

mercoledì 16 settembre 2009

oggi

a scuola, tornando in aula alla fine della ricreazione, trovo la prof di greco già seduta in cattedra, e tutti i compagni già in classe, chi seduto sulla sedia, chi sul banco, chi in piedi. C'è Sara con me, che soffia all'impazzata sulla sua cioccolata, perchè è appena riuscita a prenderla alla macchinetta dopo una fila interminabile e la ricreazione è già finita: ed io per giustificarla attacco a parlare del caffè che è troppo caldo e per fare in fretta lo mandi giù ustionandoti la gola. Tutti mi guardano.
La prof dice, ad alta voce, in modo che tutti sentano(e sentono tutti, perchè hanno tutti l'attenzione fissa su di me): - Ma Alessia, tu devi mangiare di più! Ragazzi, vi do un compito, adesso ad ogni ricreazione riempite Alessia di caramelle!!!!- risatine.
imbarazzo.
continuano a ripetermelo, che sono dimagrita tantissimo, e tutte quelle menate là. Un po' mi piace sentirmelo dire e un po' mi imbarazza. Un po' tanto mi imbarazza.
- Quanti chili hai perso?- chiede ancora la prof.
- Quasi dodici- rispondo senza pensarci, con una punta di orgoglio.
- Dodici chili in 3 mesi?- esclama Marta - ma è troppo!!- (mah...)
- Non calare di più, Alessia, mi raccomando, sennò ti infossi e diventi brutta...- (?)
- Hai fatto un vitino stupendo, sembri una vera top model...- (ma sentili!!!!)
- Però adesso basta eh?- (si, si...)
- Ma come hai fatto? Mi dici come hai fatto?- (sicuri di volerlo sapere?)
Mi avvio al mio posto, imbarazzata. Davide dice: - una volta eri sempre attaccata alla macchinetta, adesso non mangi più niente...- lo abbraccio, anche se lui si ritrae. Qualcosa dentro me si agita confusamente, mi gira nello stomaco e non va più via.
Che cosa devo pensare?

colazione: un vasetto di joghurt magro ---> 65 calorie
pranzo: un bicchierino di caffè senza zucchero ---> 3 calorie


68 calorie finora...ma deve ancora arrivare la cena...la solita cena di mia madre a base di 700 calorie, me le immagino già...come rovinare un diario alimentare perfetto... :(

il pomeriggio l'ho passato in biblioteca ad ammazzarmi di studio, mi sono proprio messa d'impegno...ho da imparare i paradigmi di 800 verbi di latino in 2 settimane...è stato bello, in biblioteca mi sono proprio sentita libera, libera dall'atmosfera opprimente di questa casa....

e ho letto un libro che parla di una ragazza anoressica. Ci ho trovato molte inesattezze, in realtà, molte cose sono praticamente campate in aria, ma mi è piaciuto lo stesso.
Sulle scale della biblioteca ho incrociato Francesca, e mi sono buttata tra le sue braccia. é stato bello, bello, bello. non la vedevo da un secolo. è stata lei a darmi il libro...

concludo il racconto di oggi con un mistero... stamattina la bilancia segnava 48,4. prima di cena 47, 9....
possibile?
non so che cosa pensare...
vabbè...ora vi saluto, vado a studiare un altro po'(che diligente che sono XD no, in realtà non faccio molto...non mi impegno per niente...)...

la pioggia continua a cadere, ed io ho freddo...fa proprio freddo...
stamattina mi sono messa a piangere, punta dal freddo. così, a piangere senza sapere perché. viene facile piangere quando piove. Eppure oggi non è stato un giorno cattivo...proprio no...un giorno come tanti altri, una goccia di pioggia nella vasca del parco dove nuotano i cigni.

lunedì 14 settembre 2009

che bello, oggi piove :)
è così bella la pioggia di settembre, la fredda pioggia autunnale... sì, lo so, è una cosa triste la pioggia. triste come lo sono spesso io.
ma questo accordarsi del tempo al mio stato d'animo mi provoca un'effetto inaspettato: una piccola, dolce, sottile felicità.
oggi a merenda ho mangiato una mela. Voi direte, che ce ne importa? A me importa: perchè una mela è piena di calorie (90) e io l'ho mangiata anche se nessuno mi aveva obbligata a farlo. é così strano...

vi posto un mio scritto di un anno fa...lo so, non ci si capisce niente, ma mi è ritornato in mente...ve lo lascio, poi fateci quello che volete, siete anche libere di ignorarlo :) credo che, ogni tanto, proverò a inserire nei miei nuovi post anche qualcuno dei miei vecchi racconti... quelli di prima dei tagli, quelli di prima della mia cosiddetta anoressia...
com'erano uguali eppure diversi ad ora... a quello che sono e che provo...



Cielo di settembre,

sono triste. Sono triste perchè mi sento vivere e non vivo, perchè sul mondo cade una pioggia fredda, una pioggia che impedisce agli uomini di guardare verso l'alto, verso di te che, sopra alle nubi, sei bellissimo e immenso. Sono triste perchè do tutto e non sono generosa, perchè ascolto e consolo e non so essere buona.


Cielo di settembre,

c'è chi dice che non è impossibile vivere senza dolore. Ma io penso che ci sia anche un dolore buono, una tristezza dolce, in cui è bello affondare, a cui è tanto facile lasciarsi andare. Ora, se mi soffermo a pensare a tutti gli uomini che in questo istante camminano nel mondo, a tutti i bambini che respirano l'aria per la prima volta, a tutti quelli che stanno morendo e ne sono fino all'ultimo consapevoli, non posso non provare quella tristezza amica e nemica, che non se ne vuole andare, né io vorrei mai mandarla via, perchè mi fa sentire parte del creato. Mi fa capire che ho anch'io un destino, che forse si è già compiuto, ma forse mi sta ancora aspettando.

Ancora non capisco se nella tua pioggia piangi di commozione o di dolore, cielo di settembre.


Cielo di settembre,

lo sai chi sono io? Sono una piccola stella che ti ama e non riesce a confessarlo, che ti guarda dispensare sereno e temporali e che ogni volta si sente vicina a quello che provi, sia questo gioia o dolore. Gli uomini spesso non mi vedono, ma io vedo loro. E so che tu li ami, cielo di settembre, so che vuoi regalare loro gli ultimi soffi dell'estate, per consolarli, per far capire che tornerà.

Sono tremila anni che sono quassù, sono tremila anni che la gente sulla terra nasce e muore. E io sono sempre qui, a brillare in qualche angolo di te...so che ti devo tutto, so che io sbaglio mille cose e tu hai sempre ragione. So che se tu prometti il ritorno dell'estate, essa certamente tornerà.

Non mi hai mai raccontato bugie, e anche per questo io sono perdutamente innamorata di te. Anche per questo sento arrivare tutte le notti quella tristezza bella e buona, perchè so che mentre io sono solo una piccola parte dell'universo, tu sei tutto, e tuo è tutto ciò che esiste.

Non sai quanto ti amo, cielo di settembre.


Cielo di agosto, che mi hai vista cadere in una nuvola di luce,

perchè troppo mi ero avvicinata per vedere la terra che tu tanto ami, qui è ancora estate.

Le notti sono calde e luminose, e il mondo è in festa. Apparentemente, non esiste alcuna tristezza qui. Rendi anche me spensierata.

Eppure, ora che sarò una piccola lucciola che vaga per i prati, fà che possa rivedere il cielo di settembre, fà che possa risentire nel cuore quella tristezza che mi rende capace di amare gli altri, di aiutarli e di farli sorridere, anche se non sono buona e non sono gentile,anche se in fondo non sono niente.

Divento felice, quando sono triste e ti posso vedere, cielo di settembre.