domenica 27 marzo 2011

credo che l'anoressia non si possa combattere senza la distanza. inutile pensare ad altro. più o meno grande che sia questo stacco dall'ambiente in cui si vive, l'anoressia non si può vincere senza.

seights





sabato 19 marzo 2011

mamma dice

mamma dice che ho un egoismo sconfinato.
mamma dice che la mia migliore amica è una troia, che il direttore della comunità è un farabutto, che il ragazzo di cui sono innamorata è un drogato.
dice che le persone della comunità non mi vogliono bene, che per loro sono "carne da macello".
mamma dice che sta male da quattro anni a causa mia. dice che l'ho fatta ammalare. dice che prende psicofarmaci per colpa mia.
dice che non riuscirò mai ad andare a vivere da sola, che sono solo un'illusa e non so niente della vita.
per le spese che mi sono più o meno necessarie, preleva i soldi dalla mia carta postale, i soldi del lavoro estivo dell'anno scorso che metto da parte per la casa. avvisa: te li prelevo sai. non chiede se può.
mamma dice che sono uguale a prima.
dice che mio padre l'ha avvertita: non fidarti di Alessia, dice tante belle paroline e poi te la mette nel culo. dice che è vero, sono proprio così io.
dice che la mia rovina è cominciata il giorno che ho messo piede in comunità.
che cammino sull'orlo di un burrone e ci finirò certamente dentro, con le cattive compagnie che frequento(le cattive compagnie sono queste:un'amica che da quando avevo 8 anni mi sta vicino e mi ascolta e le ragazze che in comunità affrontano con coraggio il percorso di guarigione).
mamma dice che merito solo di finire all'angolo di una strada. anzi, troppo: dice che non merito niente.
io, io col mio egoismo smisurato non troverò mai la felicità.
le chiedo se lei l'ha mai avuta. "no, da quando mi dai tutti questi dispiaceri, da quando a dodici anni gridavi e piangevi, a quindici ti tagliavi, a sedici non mangiavi, a diciassette (guarivi) in comunità".
non ho mai visto mamma felice, a quanto ricordi, e glielo dico. lei risponde che lo sapeva nascondere bene. che con mio papà intorno non lo doveva dimostrare.
sarà.
mamma dice che sono villana, bugiarda. mamma dice che non ha alcuna fiducia in me. che a quanto ne sa potrei anche battere agli angoli delle strade, ormai non si stupisce più. che lei ha sempre cercato di educarmi ma io ho rifiutato.
conclude che io ho rovinato tutto: ho rovinato me, mia sorella, mio padre e lei.
ho rovinato tutto.

sì, è stato a causa mia questo fiume di parole tutte urlate. si è anche avvicinata alla mia borsetta preferita e ha fatto il gesto di tagliarla. ha fatto il gesto di picchiarmi ma si è controllata.
...era scivolato fuori un pacchetto di sigarette da una borsa.

venerdì 18 marzo 2011



e domenica volerò :) settimana linguistica a Norwich, in inghilterra, ospitata da una famiglia di inglesi.
non ho mai fatto una cosa del genere e non so come sarà.
ma sono contenta di partire e di pensare, ora, solo alle cose da mettere in valigia, solo alle cose da fare: non a quanto imburrati saranno i panini inglesi.
cieli azzurri? molto più probabilmente grigi grigi, se davvero è come dicono e come ricordo da certi viaggi passati.
tristi, i cieli grigi? forse a viverci sotto tutta la vita sì. ma se il posto è un altro, un altro da casa tua, un puntino sulla carta che non avevi mai considerato e ora si apre davanti a te d'improvviso, davvero chissenefrega dei cieli grigi, come possono rinchiuderti quando tu stai viaggiando?
e poi devono essere posti stupendi!
e quel burro sui panini di cui un paio di mie compagne di comunità mi fanno lo spauracchio, sarà anche buono magari...
ci spalmerò sopra un po' di marmellata.
albicocca non fragola grazie :)

domenica 13 marzo 2011

?

"mamma c'ha il cuore debole, ma la voce di tuono"
la mia mamma ha tutte e due queste cose. soprattutto il cuore debole direi, anche se la voce è il più manifesto dei due aspetti.
oggi mi pareva stesse impazzendo. io fumo da un anno, fumo poco, due sigarette al giorno dopo i pasti, mai quando sono davanti a lei, mai meno di una mezz'ora dal vedere lei. però lei l'ha scoperto, gliel'ha detto il mio padre chiaroscurale, assente sempre e presente quando vuole, e il suo cuore di mamma mi sembrava lì lì per scoppiare.
non è finita.
io in comunità ho conosciuto una persona. era ottobre, avevamo da raccogliere le mele nei campi intorno alla casa e il nostro direttore, che gestisce anche una comunità di recupero per la tossicodipendenza, ha fatto arrivare dei ragazzi da lassù perchè ci aiutassero.
Davis. non saprei come altro definirlo. lui non è "il mio ragazzo", è...il primo che mi ha svelato quell'altra faccia del mondo nascosta sotto la mia vergogna. uno...tanti baci. i primi. sentirmi finalmente voluta da un ragazzo, voluta come qualcosa in più che la solita amica brutta con cui parlare guardando altro...
lui uscirà probabilmente a luglio, come me. ha fatto un percorso splendido, la droga non esiste più e il suo pensiero nemmeno...questo lo so e ne sono certa,perchè non solo lui ma anche tutto lo staff sono pronti a scommetterci...
ma mia mamma l'ha saputo, gliel'ho detto, e ora è gonfia d'ira, fuori scoppia e dentro si consuma...ha paura.
mi ha minacciata, offesa. teme.
ora, non so quanto sia giusto e quanto sbagliato tutto questo. ho una capacità di autocontrollo che è spaventosa, me lo riconosco. fumo perchè mi piace concedermi questo piccolo piacere, per averlo già fatto so di poter smettere quando voglio. davis mi fa sentire in paradiso, ma so che se le cose diventassero pericolose o malate non mi lascerei tirare in basso.
e allora?come stanno le cose?
mia madre dice: torna a casa e interrompi il percorso, piantala di fumare e manda affanculo Davis!ti ho sempre dato tutto, ora dai tu a me, tu che non hai mai fatto niente per me!
so che non ha ragione.anzi, non è vero:penso che non abbia ragione.
ma insieme ha perfettamente ragione.
queste cose mi fanno felice.
lei dice che tutti dobbiamo rinunciare alla felicità se necessario.
è necessario?

giovedì 10 marzo 2011

riluttante...striscio qui dentro. ciao, ciao. si può tornare anche se si è stati un bel po'stronzi?

dunque dunque dunque...
mamma mia, quanto sono stata lontana! mille andate, mille volte schermate spente, mille volte mail senza risposta (scusate, scusate; non ho giustifiche vere e proprie, neppure attenuanti, se non il poco tempo, la confusione, forse la pigrizia).
insomma, sono un pochino scappata. ripetutamente scappata.
è vero che durante la settimana non ho internet; è anche vero che nei week end ce l'ho quasi sempre...quindi niente più scuse.
a volte vorrei riscrivere ma non lo faccio più perchè mi manca l'abitudine. quando una cosa che è tua non la tocchi per tanto tempo, hai timore a riprenderla, quasi un senso di vergogna per la polvere che disperderà il tocco della tua mano. vorresti piuttosto cominciare qualcosa di nuovo, che sentire quel brivido. e tendi a divagare, effettivamente.
provo un po' di imbarazzo, ora, nel riprendere in mano questo blog. imbarazzo perchè da quando ho avuto il mio primo STOP (un anno e tre mesi fa,quanto lungo questo tempo) non c'è mai stata una ripresa vera. come se questo piccolo blog si fosse svilito; quasi morto, se non ci fosse chi ogni tanto mi scrive a ricordarmi che è esistito e a chiedere la ragione per la quale adesso non c'è più.
formalmente c'è quasto blog. spiritualmente, da troppo è morto.
io vorrei poterlo riprendere in mano. vorrei superare questi timori assurdi nel ricominciare a scrivere. sebbene con tutta questa strana vergogna.

ora saluto voi, ciao ragazze. tutte le scuse del mondo sono inutili e ruffiane. non so niente di come state e a differenza di voi che siete state tanto gentili non ho nemmeno cercato di saperlo.
accogliete le mie scuse ed il mio abbraccio. non è vero che non pensavo a voi. solo, mi sono staccata. senza motivo, solo per pigrizia e disattenzione.
cambio tutti i giorni e non cambio mai. quasto blog è stato per me un cantuccio sicuro dove urlare. perchè non posso avere ancora voglia di parlarci dentro?
non ho mai perso con tutto quello che ho passato la voglia di parlare.
badabum