- si, si - mi dice mia sorella, la voce appena lustrata di delusione - sarai pure lì da dieci mesi, ma c'è ancora qualcosa...qualcosa di anormale in come mangi.-
- ma che cosa?- sillabano le mie labbra stupite.
- non te lo so nemmeno dire. ma guarda la Verena, era anoressica anche lei però l'ho vista al McDonald's l'altro giorno! tu invece fai merenda solo e soltanto con le mele e mangi il tonno al naturale anzichè quello all'olio...e capisco che possa piacerti di più, però...non lo so, non so nemmeno come dirlo-
Mi disapprova, quell'adulta bambina, forse dopo tutto questo tempo seguita a disprezzarmi per come mi rapporto con il cibo. ancora.
- a casa non la mangi mai la pasta a pranzo!-
- però mangio carne, verdure, frutta, anche grissini o fagioli o patate-
- si, però la pasta non la mangi-
sono una mattonata nello stomaco questi dialoghi.
non riesco a capire che cosa è ora il cibo per me, che cosa è il corpo.
mangio, non riesco a non mangiare, costante è la paura di avere fame (di avere sempre, sempre fame,come una volta quando tutta la mia giornata era solo cibo). non riuscirei mai a restringere. non riuscirei mai ad eccedere senza farci caso, senza avvertire una tensione, una paura, una leggera colpa.
insomma, tengo me stessa in equilibrio forzato.
a casa mangio, mai di meno, spesso qualcosina di più.
però temo. temo la fame, il bisogno di masticare qualche cosa per placare il nervoso o la noia. temo la restrizione.
temo la Pulce.
non penso più alle calorie nè al mio peso quando mi trovo il piatto davanti. però lo indago e dico:- a noi due!-; lo indago e penso, com'è grasso questo sughetto, è ben tanta questa pasta. questo di per sè non è nemmeno Disturbo. però è qualche cosa che non mi permette ancora di stare completamente a mio agio con il cibo, quando esco dalla comunità. quando mangio qualsiasi cosa nel mio corpo c'è un'involontaria tensione. non faccio nulla e non penso nulla. ma, chi ha più sensibilità lo avverte, sono come un animale che mangia rapido e in allerta, come se da un momento all'altro dovesse giungere qualcuno a togliergli il pasto di bocca.
in comunità è diverso. lì non ho nessun problema.
ma quando arrivo a casa, ecco, scatta la "modalità protezione".
in comunità ci sono giorni che mi guardo e dico:-mica male!-
a casa, lo so che non devo stare più di dieci secondi davanti allo specchio, o l'immagine riflessa, la mia immagine, finirebbe per tramutarsi nella solita figura giunonica che ormai so di non essere.
ma lo stesso non debbo indugiare davanti allo specchio, quando sono a casa, o finirei per crederci. finirei per ritornare agli occhi di mia sorella quell'anoressica tanto disprezzata.
non sono più malata e lo so bene.
ma, la domanda è questa: dalle codine insulse e fastidiose, a volte persino dolorose della malattia, ci sarà un giorno che mi libererò?
o dovrò convivere tutta la vita con il peso scuro di questo mio passato?
tutta la vita giocherellare con le forbici come se fossero niente, e poi, ci colpo, ricordare? e mettere via quelle due lame innocenti con imbarazzo, con vergogna?
per sempre tremerò ogni prima neve ricordando le cose che porta con sé?
per sempre abbasserò lo sguardo e proverò gelosia per gli altri e disamore per me?
No amore.
RispondiEliminaNo a tutte le tue domande.
Non sarà per sempre.
Però comincia a togliere la visione tutto bene o tutto amle.
Cavolo ma rileggi questo post, guarda quanti progressi hai fatto, l'avresti mai detto???sei stata fortissima e lo sei. Mangi perchè temi la fame.
Bè, ci credo k la temi, lo sai benissimo k se restringi poi ti assale quella fame|
Ti stai comportando in maniera intelligente, altro che.
E non si può avere tutto subito. E' facile x gli altri dire k non va "ancora" bene.
Ma pensa a quando lo dicevi tu.."il mio corpo non va ancora bene".
Che discorso è?dove ti ha portata? solo a star peggio.
Perciò impariamo a darci tempo: non può passare tutto subito. E' ovvio k il rapporto più problematico tu ce l'abbia con i carbodrati ma è una cosa che si risolve e si sviluppa pianopiano.
Fanculo a chi ti dice così. Pensa a quanto sei stata forte e ai passi avanti invece di dire "eh si xò è vero, ancora questo non riesco a farlo."
Ci riuscirai.
Un'ossessione non si manda via con un soffio di vento, purtroppo.
Soprattutto se persiste per anni.
Devi essere sicura di te in questo Leda. Perchè x tutto quello che hai fatto finora devi andare solo a testa alta.
Ti stai accettando, è ovvio k il passo avviene più facilmente qnd sei in comunità. Ma imparare a volersi bene, richiede tempo.
Non devi essere gelosa degli altri, perchè tu sei tu. E il processo, il percorso che stai facendo al fine di conoscerti x quello che sei, ti porterà sempre ad essere un gradino più alto, perchè purtroppo di persone che pensano solo alle cose materiali, che se hanno dei momenti no, delle ossessioni, delle paure, preferiscono non ammetterle. Ce ne sono troppe.
Pensa a tutte quelle persone che ancora rinnegano la psicoterapia, limitandola ai "matti".
E' ovvio il passato non lo puoi cancellare, ma puoi fare del passato un punto fermo: lui è lì, e tu puoi solo andare avanti, cercare ogni giorno di essere più su, di far qualcosa per te stessa, per tutto quello che hai imparato su di te.
Se quel passato non ci fosse stato adesso non saresti consapevole di tante cose, forse il tutto ti sarebbe rimasto nell'ombra, ma i fantasmi è molto meglio affrontarli..
Se leggi il post che ho scritto oggi, penso davvero possa essere un ottimo completamento-risposta a questo tuo... Ti rimendo lì a tutte le cose che vorrei dirti...
RispondiElimina(Ci saremo lette nella mente, nell'incrociarci a scrivere questi post??!...)
Ciau stella, alla fine nn siamo andate all'incontro..mi sà neppure tu...e nn c siamo più sentite. Speriamo di metterci d'accordo e vederci presto.
RispondiEliminaA parte questo....tua sorella sensibilmente ha le antenne ricettive per capire il tuo timore che ancora hai nei confronti del cibo...più che altro nei tuoi confronti.
La paura di tornare indietro, di non saper gestire le cose da sola.
Crediamo sia anche normale avere paura...ci vuole tempo e costanza.
Ti abbracciamo forte forte iO e Alice