il nostro corpo è un regalo del cielo.
non meno bello di un tramonto o della pioggia sottile che tremola nei pomeriggi d'estate.
le sue curve sono le rotondità dei pianeti. sono i contorni delle colline.
odiamo queste morbidità perchè le vediamo insidiose, capaci come sono di nasconderci l'orizzonte.
ma l'orizzonte non sparisce con le colline. sia esso piatto o curvo, morbido o acerbo, è identica la sua bellezza.
i corpi sono vari come le sfumature d'azzurro che vediamo stendersi su di noi.
non ne esistono due uguali.
non ne esistono uno più bello dell'altro.
in base a cosa la pioggia è più bella e più degna del sole?
c'è bisogno dell'uno e dell'altro.
del morbido e dello spigoloso. non serve voler far mare un monte. torrente un fiume.
faccio io stessa fatica ad accettare ciò che sto dicendo.
perchè, dico, perchè io devo per forza essere un cielo color perla, una collina, in luogo di una pianura o di un pallido azzurro?
basta guardare in su.
il nostro corpo è un regalo del cielo.
grazie.
Ciao tesoro mio! sono rimasta qlk giorno senza pc xk la mia cagnolina si è mangiata il filo del mouse ihih xD o.O
RispondiEliminami sono letta tutti i tuoi post ieri dal telefono di Enigma k poteva collegarsi a internet e mi è venuta una spinta interiore: avrei voluto scriverti subito, dirti k ho visto le foto, le cicatrci, il braccialetto..e nelle tue parole la Leda consapevole ora ma con la corazza intessuta di lacrime e dolore; che sorride adesso, forse un altro pò. Capisco a pieno i problemi con i tuoi, io sono la prima che vorrebbe andar via di casa. Sono invasa dai sensi di colpa nei loro confronti, dalla consapevolezza k li ferirei e k loro hanno bisogno di me, pertanto non riesco a fare niente. Allo stesso tempo mi rendo conto di quanto il problema sia x me "la casa", il luogo che diventa una specie di prigione o gabbia. Ti spiego: io non riesco a uscire di casa sia x il mio stato d'animo sia xk loro tendeno molto a non farmi fare certe cose che spesso cmq faccio di testa mia. In realtà il loro modo di pensare all'antica che mi hanno martellato come un disco rotto x 18 anni mi è entrato dentro e ho una specie di giudice interno che mi dice "ma che esci a fare che tanto non hai voglia?". Così rimango a casa. E se mi viene in mente di uscire non voglio star con nessuno xk mi sento lontana da tutti. Allo stesso tempo non vedo prospettiva, un orizzonte vuoto. Non avrei mai detto k avrei passato un'estate del genere, me l'avessero detto non cio avrei mai creduto, avrei detto k non era possibile. Ecco che mi scontro con il loro modo di fare e di pensare, e ti capisco nel profondo quando dici k hai bisogno di andare via.
E' come se ti mancasse l'aria e avessi un bisogno immenso, la necessità opprimente di respirare. Anche perchè respirare aria nuova, badare a te stessa, volerti bene, sono le cose che devi imparare x nn dimenticarle più, e stare fuori e lontano da un'ambiente che sottovaluta o che cerca di decidere x te a tutti i costi cercando di fare il tuo bene e che allo stesso tempo si rifiuta di vedere, non è il massimo.
Ciao tesoro mio! sono rimasta qlk giorno senza pc xk la mia cagnolina si è mangiata il filo del mouse ihih xD o.O
RispondiEliminami sono letta tutti i tuoi post ieri dal telefono di Enigma k poteva collegarsi a internet e mi è venuta una spinta interiore: avrei voluto scriverti subito, dirti k ho visto le foto, le cicatrci, il braccialetto..e nelle tue parole la Leda consapevole ora ma con la corazza intessuta di lacrime e dolore; che sorride adesso, forse un altro pò. Capisco a pieno i problemi con i tuoi, io sono la prima che vorrebbe andar via di casa. Sono invasa dai sensi di colpa nei loro confronti, dalla consapevolezza k li ferirei e k loro hanno bisogno di me, pertanto non riesco a fare niente. Allo stesso tempo mi rendo conto di quanto il problema sia x me "la casa", il luogo che diventa una specie di prigione o gabbia. Ti spiego: io non riesco a uscire di casa sia x il mio stato d'animo sia xk loro tendeno molto a non farmi fare certe cose che spesso cmq faccio di testa mia. In realtà il loro modo di pensare all'antica che mi hanno martellato come un disco rotto x 18 anni mi è entrato dentro e ho una specie di giudice interno che mi dice "ma che esci a fare che tanto non hai voglia?". Così rimango a casa. E se mi viene in mente di uscire non voglio star con nessuno xk mi sento lontana da tutti. Allo stesso tempo non vedo prospettiva, un orizzonte vuoto. Non avrei mai detto k avrei passato un'estate del genere, me l'avessero detto non cio avrei mai creduto, avrei detto k non era possibile. Ecco che mi scontro con il loro modo di fare e di pensare, e ti capisco nel profondo quando dici k hai bisogno di andare via.
E' come se ti mancasse l'aria e avessi un bisogno immenso, la necessità opprimente di respirare. Anche perchè respirare aria nuova, badare a te stessa, volerti bene, sono le cose che devi imparare x nn dimenticarle più, e stare fuori e lontano da un'ambiente che sottovaluta o che cerca di decidere x te a tutti i costi cercando di fare il tuo bene e che allo stesso tempo si rifiuta di vedere, non è il massimo.
sembra una poesia quello che hai scritto, è davvero molto bello^^
RispondiEliminaE' una poesia. E' uno di quei momenti in cui le parole non si fanno solo interpreti, ma diventano esse stesse messaggio, emozione, e si sprigiona tutta la meraviglia di cui ciascuno di noi è fatto. Ciascuno di noi, senza distinzioni. Parole bellissime. Non è da tutti questa sensibilità, è un dono ma anche un fardello pesante. Davvero splendido quello che hai scritto.
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