domenica 13 giugno 2010

ancora, dopo 2 anni...ancora, mia madre

dopo tutto quello che è successo, tratta me come una regina e mia sorella come una serva.
ancora, ancora, ancora...tutto quello che odiavo di lei.
crede di darmi stabilità continuando a rimarcare come la nostra sia una famigla perfetta e lei la madre ideale, mentre non è mai stata vera nè l'una nè l'altra cosa.
mi disgusta.
se mia sorella è triste, e risponde male, continua a dire: -ma lo fa senza motivo, eh! lo sai che lo fa senza motivo!-
non si può mai mangiare in pace. io ho la tentazione perenne di ridurre. e lei sempre l'ansia infantile di aggiungere.
- mangia il pane, e i grissini, o i tuc!- strilla, quando ancora non ho cominciato il pranzo - ti chiedo solo di fare quello che fai in comunità!-
- io in comunità mangio CON CALMA!IL PANE ALLA FINE!- le rispond urlando, e già ho perso la vogliadi mangiare. lei, non potendo far altro, spinta da una foga dell'inconscio, riempie il mio piatto di verdure, finchè non rimane nemmeno lo spazio di mescolarle.
e mangio come un'anoressca. quado c'è lei, non sono più Alessia, ma un'anoressica che mangia. piano piano con la foga disperata di chi non vede l'ora di andarsene. bocconi senza sapore, sguardo fisso sul cibo, occhi vuoti, e quel mal di pancia dopo il pranzo, quel senso di gonfiore, quasi dimenticato, quella pulsione istintiva verso la satola dei lassativi....
con lei, tristemente ridivento anoressica. come fuori non sono più per nessuno.
e mi escono dalla bocca certe parole....oh, certe parole che mai direi a nessuno. - mi nausei! mi fai schifo!odio stare qui!- parole pesanti e ingiuste, un'aggressività che mai ha fatto parte di me.
perchè?
sono ingiusta, lo so, a fare così. sono cattiva. dovrei sapermi controllare, ormai.
eppure, com'è tutto difficile qui dentro dove regnano la confusione e la diffidenza, dove io senza possibilità di appello sarò solo la pazza da tenere buona, dove non posso avere il graffietto, il segno dei roller sulla pelle, senza suscitare panico, dove non posso mangiare con tranquillità, non posso vedere nulla di nero, tutti devono essere servitori che mi leccano le scarpe per paura di vedemi scoppiare!
credevo che fossero affettuosi perchè questa è la loro vera natura. e invece, li ritrovo più scoppiati di me.
mia madre. pulcino nevrotico. -non dire niente-, o -mi metti in croce!-, o -questa è una famiga meravigliosa, ti vogliono tutti bene, fanno tutti quello che vuoi tu!-, sono le frasi più frequenti. soprattutto, la prima. non dire. non dire niente. vede i miei problemi come la vergognosa manifestazione del suo fallimento. e teme che glielo si dica. non capisce che non è COLPA sua.
è venuta in comunità a fare un colloquio col direttore. tutti e due sorridenti. d'accordo sugli stessi punti. entrambi entusiasti. peccato che in quella stanza non c'era niente, niente di lei.
ho cercato di spiegare.
ma "sono sol le mie malate fantasie". lei non è che una madre affettuosa che mi ama. e non dubito che sia così. eppure la rifuggo perchè solo la sua vista mi scompensa, mi rievoca storie dolorose, il suo volto e quello della Pulce sono uguali.
andrò a vivere da sola. certo, o non guarirò mai. dopo qualunque percorso, mi ritroverò sempre lì. io, anoressica e autolesionista (ancora quelle due sporche definizioni), e lei.
mia madre.

2 commenti:

  1. Tesoro mio.
    Ho avuto bisogni di rimanere qui per un pò.
    In silenzio.
    A fissare il tuo sfondo verde che da una certa serenità.
    Ho avuto bisogno di stare un attimo ferma x dare ordine al caos dei pensieri k le tue parole hanno generato nella mia mente.
    Perchè questo identico post avrei potuto scriverlo io.
    Perchè mi sono immedesimata talmente tanto da riprovare quelle sensazioni così familiari, quasi quotidiane.
    La prima cosa che la mia pschiatra disse a mia madre al loro primo incontro e k è TOTALMENRE INUTILE dire ad una ragazza che soffre di dca, "MANGIA".
    Ho riletto il tuo post due volte, con intensità.
    Tanta, credimi.
    E credo k esattamente questo post dovresti portarlo in terapia, e leggerlo.
    Necessariamente.

    Il rapporto madre figlia è spessimo la base di questi disturbi: rivedo qui le mie sensazioni più profonde.
    Mia madre e il suo ideale di famiglia perfetta stile "Mulino bianco", la necessità dell'apparenza, l'importanza estrema di quello k pensano gli altri.
    E poi quelle frasi.
    "Hai tutto, noi viviamo per te, non ti abbiamo fatto mai mancare niente."
    O addirittura ti viene rinfacciato k fai stare male ank loro xk "TU NON HAI MOTIVO di comportarti così".
    La madre ideale, l'esempio x tutti, esterni e interni.
    La madre k riversa su di te questa sua idea astrusa e infondata che col tempo ti si radica dentro.
    La ribellione è inconscia, fino a k non esplode, in ogni fibra del corpo.
    Quando esplode il danno è già fatto.
    Magari ora ti senti ank in colpa xk credi k loro non si meritino quelle frasi, la tua non voglia di stare con loro xk ti tolgono la serenità di cui hai bisogno.
    Ti senti in colpa perchè credi k loro ti amino e k x qst non si meritino un simile trattamento.
    Loro, dall'altra parte, si sentono in colpa, responsabili. Sentono di aver fallito.
    Mentre in realtà la colpa non è di nessuno.
    E tu sei lì a tavola, che vorresti startene in pace e in silenzio perchè in quel momento nella tua testa sta avvenendo un duello tra te e il piatto k hai davanti, un duello a due voci e un solo cuore.
    E loro k ti mettono davanti le cose come se non le vedessi, "c'è ank qst..mangia un pò di qst.."
    CAZZO ma xk non mi lasci stare???
    La cosa k ho desiderato di più in quei momenti, e che tuttora desidero, è la tranquillità di una stanza in cui ci sono solo io.
    Senza quegli occhi che ti osservano nel piatto e k controllano con discrezione cosa stai facendo, SE stai mangiando, COSA stai mangiando, QUANTO stai mangiando.
    Tu non sei la pazza da tenere buona.
    E non sei la cattiva di turno.
    No, Alessia.
    NO CAVOLO.
    Loro credono k servendoci e standoci addosso ci facciano sentire considerate e amate, in realtà io ho sempre sentito solo un peso soffocante e l'aria k mancava.
    E l'irritazione dentro.
    Come una specie di orticaria.
    Andrai a vivere da sola, certo tesoro mio.
    E lo farò ankio,al sicuro.
    Ma sono sicura k lei, se le viene fatto capire a fondo, qlk passo avanti può farlo.
    L'hanno fatto i miei, cosa k non avrei mai pensato (ovviamente x i miracoli gli pschiatri si stanno attrezzando xD) ma qlk miglioramento c'è.
    Solo k alla madre crolla un mondo come niente.
    Tutte le certezze su cui aveva costruito vengono messe a nudo e in discussione. X qlk tempo, si vedono indifese e fragili.
    Tradite.
    E' un pò come se avvenisse un percorso in parallelo, un qlcs k ank i genitori devono recuperare e su cui lavorare.
    Chiedi aiuto al centro se vedi k con le tue parole non riesci a cambiare la loro idea.
    Perchè NO, non sono solo "fantasie".

    Tesoro io ci sono.
    Scrivimi via mail e fammi spaere ok??
    Ti stringo forte<3

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  2. Leggi "La persecuzione del bambino".. (di Alice Miller)
    per alcuni è un libro difficile, non so.. ma per me è stata la chiave di ogni liberazione. Puoi sempre provare.
    Andare a vivere "da sola" non cambia granché, se dentro ti porti sempre la madre sbagliata, con cui anche tu sbagli tutto.

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